Joao Lagos abbandona l’organizzazione e lo storico torneo portoghese sparirà dopo 25 edizioni. Qualcuno ne prenderà il posto?
Di Riccardo Bisti – 19 novembre 2014
Una brutta fine, triste e ingloriosa. Non è ancora ufficiale, ma è ormai certo che il torneo ATP di Oeiras (ex Estoril) sia giunto al capolinea dopo 25 anni. Muore nel momento peggiore, quando il Portogallo sembra aver trovato un giocatore di livello internazionale, quel Joao Sousa capace di entrare tra i top-50 ATP. Ma il paese lusitano sconta nello sport una crisi economica devastante, cui si è dovuto arrendere anche Joao Lagos, uno dei migliori organizzatori tennistici, tanto che nel 2000 riuscì a portare a Lisbona il Masters di fine anno. Fu un’edizione memorabile, vinta da Gustavo Kuerten (brasiliano, e quindi di lingua portoghese). L’esperimento non si è ripetuto, ma negli anni Lagos aveva provato a raddoppiare, portando a Oeiras anche un torneo WTA, cui hanno partecipato anche Justine Henin, Victoria Azarenka ed Eugenie Bouchard. E’ di un mese fa la notizia della cancellazione della tappa femminile (“Nel paese c’è una forte austerità e adesso è meglio concentrarsi sul maschile” disse Lagos). Oggi giunge notizia che Lagos ha deciso di mollare l’organizzazione del torneo. Questo non significa necessariamente addio, ma i media portoghesi danno per certa la cancellazione. Probabilmente, in tutto il paese, non c’è nessuno in grado di raccogliere il testimone. E la stessa federtennis portoghese non ha la forza (e forse neanche la volontà) di subentrare. “Con infinita tristezza, dopo aver avvisato dei pericolo, sono stato costretto a dire all’ATP che non sono in condizione di assumere l’organizzazione del prossimo Portugal Open” ha detto tramite un comunicato.
IL DESTINO ERA GIA' SEGNATO
Lagos ha anche lanciato un appello, nella speranza che il tennis “non faccia la fine della Formula 1, che non è più tornata in Portogallo. Il paese sta perdendo importanti attività promozionali. Io ho portato avanti questa missione per 25 anni. Speriamo che non succeda niente del genere ad altri eventi internazionali come il rally di Portogallo”. In realtà, il torneo aveva rischiato di scomparire già nel 2014, ma Lagos era riuscito a trovare i soldi per festeggiare almeno la 25esima edizione. Ma adesso ha alzato bandiera bianca. “E’ stato l’incontro di tennis più lungo della mia vita. Siamo arrivati al quinto set, ci sono stati matchpoint da entrambe le parti. Ho ceduto, esausto, dopo aver dato tutto quello che avevo”. Il torneo dell’Estoril ha una storia importante. Nel corso degli anni, vi hanno preso parte Roger Federer, Rafael Nadal, Thomas Muster, Marat Safin, Juan Martin Del Potro e altri ancora. Anni fa, era stato addirittura riconosciuto come “evento di interesse pubblico”. Ma quando mancano i soldi, non c’è nulla da fare. Senza Lagos, la morte sembra certa. Il presidente della federtennis portoghese, Vasco Costa, ha scartato la possibilità che la federazione possa assumere l’incarico. “Posso soltanto dire, con molta tristezza, che Joao Lagos non organizzerà più il torneo. La federazione non ha mai avuto rapporti con l’organizzazione dell’evento. La salvezza non dipende nè da noi nè dal governo”. Salvo miracoli, dunque, il Portogallo sparirà dal circuito mondiale. Se la prova WTA era nata nel 1999, il torneo maschile era uno dei 29 ad essersi sempre disputati da quando, nel 1990, l’ATP aveva preso in mano il circuito mondiale. Dall’anno prossimo ce ne sarà uno in meno.
CHI PRENDERA' IL POSTO DI OEIRAS?
Ci saranno anche problemi di calendario. Nella settimana di Oeiras (dal 27 aprile al 3 maggio) è attualmente previsto un solo torneo WTA, l’International di Marrakech, mentre il circuito ATP non avrà grosse ripercussioni perchè ci sarà lo storico evento di Monaco di Baviera, accompagnato dal nuovo evento di Istanbul, che ha rilevato la licenza lasciata libera un paio d’anni fa da Belgrado. Tuttavia, non è da escludere che l’ATP voglia avere tre tornei in quella settmana, anche perchè stanno scomparendo un po' troppi tornei sulla terra battuta. E così torna in ballo la speranza che l’Italia possa tornare a ospitare un torneo ATP. In questo momento non ci sono grossi appigli, se non l'interessamento di Torino che però ad oggi non ha mosso passi concreti. La data è abbastanza favorevole, ma gli investimenti richiesti sono molto alti. Organizzare un ATP 250 può costare anche 2 milioni di dollari. In questo periodo storico, sembra un investimento fuori portata. I progetti ci sono, ma i tempi non sono maturi. Chissà cosa deciderà di fare l’ATP.
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