SHANGHAI – Altri segnali incoraggianti per il maiorchino: lascia le briciole a uno spento Wawrinka, ed è di nuovo in semifinale in un 1000 sul duro dopo oltre un anno e mezzo. Non batteva un top 5 da 16 mesi. In 'semi' anche Djokovic, che torna a sudare contro Tomic.Chi l’avrebbe mai detto? Activity alla mano, il secondo miglior risultato della stagione di Rafael Nadal arriva dal Masters 1000 di Shanghai, un torneo solitamente ostile. Il maiorchino vinse la prima edizione nel 2009, poi non aveva più raggiunto nemmeno i quarti di finale. Oggi è addirittura in semifinale grazie a un facile successo su Stan Wawrinka. In molti l’avevano indicato come il match del giorno, invece si è rivelato poco più di una passeggiata, sigillata dal 6-2 6-1 finale. Ok, il punteggio non è frutto di una prestazione monstre del maiorchino, quanto piuttosto di un Wawrinka ancora stanco dalla maratona di giovedì contro Cilic e con la testa dappertutto meno che sul Centrale, competitivo solo fino al 2-2, prima di commettere oltre 30 gratuiti. Tuttavia, visto il Nadal dei mesi scorsi vale comunque la pena sottolineare almeno due dati: ‘Rafa’ è tornato a battere uno dei primi cinque del mondo dopo ben sedici mesi, ed è di nuovo in semifinale in un Masters 1000 sul cemento a oltre un anno e mezzo all’ultima volta. Non significa che merita di ritrovare un posto fra i Fab Four, ma i numeri incoraggiano: se si esclude il 2013, era addirittura dal 2009 che il maiorchino non era così competitivo nel finale di stagione. Storicamente, dopo lo Us Open le sue annate sono quasi sempre andate in calando. Stavolta invece sembra rigenerato, rinvigorito, come se aver toccato il fondo con la sconfitta a New York contro Fognini (più per il vantaggio mancato che per il nome dell’avversario) gli sia servito per rialzare la testa.
 
IL SERVIZIO ALLA BASE DELLA FIDUCIA
I progressi del nove volte campione del Roland Garros sono evidenti a tutto campo, specialmente nel servizio. Non subisce un break dal primo turno di battuta del match con Karlovic: fanno praticamente sette set. Per lui non è affatto banale, perché se funziona il servizio cresce la fiducia, e se cresce la fiducia funziona pure tutto il resto. ”Non avevo giocato una semifinale sul veloce in tutto l’anno – ha detto – e ora eccone due di fila. È un grande passo avanti. Sto giocando bene, sono felice. Il lavoro che sto facendo sta funzionando”. Prossimo avversario Jo-Wilfried Tsonga, che nel primo match di giornata ha stoppato in tre set la corsa di Kevin Anderson, dopo due ore e quaranta minuti a velocità supersoniche. In trentaquattro game di battuta ci sono stati appena due break: uno è servito al sudafricano per pareggiare i conti dopo aver perso al tie-break il primo set, l’altro se l’è preso Tsonga sull’1-1 del terzo, mantenendo sino al 7-6 5-7 6-4 conclusivo. Per Nadal (avanti 8-3 nei precedenti) non sarà facile, anche se le tante energie sprecate dal transalpino fra ottavi e quarti – per un totale di quasi cinque ore e mezza in campo – potrebbero chiedere il conto. “Il campo è rapido, queste sono le superfici sulle quali Tsonga si trova bene – ha proseguito lo spagnolo – perché ha un gran servizio e un ottimo diritto. Il suo schema è quello, prova a spingere entrambi i colpi e presentarsi a rete a chiudere il punto. Se è in semifinale significa che sta giocando bene, mi aspetto una partita difficile. L’obiettivo è di giocare bene e continuare a crescere, giorno dopo giorno, come fatto sin qui. Spero sia così anche domani”.
 
TOMIC PORTA DJOKOVIC AL TIE-BREAK
Nonostante la semifinale di Nadal, la vera notizia di giornata arriva dal match di Novak Djokovic, che finalmente è tornato a sudare, come non gli accadeva dallo Us Open. Fra Pechino e i primi due match a Shanghai, il numero uno del mondo non aveva mai perso più di tre game in un set, ma ci ha pensato Bernard Tomic a metterlo in difficoltà. Come tutti gli altri è stato presto costretto a inseguire, ma col suo immenso talento l’australiano (che lunedì festeggerà il best ranking alla posizione numero 18) ha trovato la ricetta per non lasciar scappare via il serbo. Ne è uscito un primo set intenso e divertente, risolto solamente al tie-break, dove è tornata a prevalere la legge del più forte. L’ha vinto il solito ‘Nole’, che ha mancato una prima palla set sul 6-4 e se n’è vista cancellare una seconda da una splendida risposta di rovescio di Tomic sul 6-5, ma ha comunque chiuso per 8-6, prima di scappare nel secondo set, risolto a suon di vincenti con un rapido 6-1. Resta imbattibile, insomma, ma almeno per un set è diventato giocabile. Una buona notizia per Andy Murray, suo avversario in semifinale. Dopo la lunga battaglia di giovedì contro John Isner, lo scozzese ha rifiatato lasciando appena quattro giochi a Tomas Berdych, battuto per 6-1 6-3 senza mai faticare. In breve si è mostrato nelle condizioni ideali per tentare il colpaccio. Se c'è qualcuno che lo può fare, in questo torneo è solamente lui. 
 
MASTERS 1000 SHANGHAI – Quarti di finale
Rafael Nadal (ESP) b. Stan Wawrinka (SUI) 6-2 6-1
Jo-Wilfried Tsonga (FRA) b. Kevin Anderson (RSA) 7-6 5-7 6-4
Novak Djokovic (SRB) b. Bernard Tomic (AUS) 7-6 6-1
Andy Murray (GBR) b. Tomas Berdych (CZE) 6-1 6-3