US OPEN – A 31 anni, l’azzurra (ri)trova il suo miglior tennis e potrebbe centrare i quarti a Flushing Meadows per la quarta volta. Kuznetsova KO, adesso c’è Simona Halep. 
Tutta la gioia di Flavia Pennetta, protagonista a sorpresa allo Us Open

Di Riccardo Bisti – 1 settembre 2013


Potrebbe essere lo Us Open dei record. 24 ore dopo che Andreas Seppi si è dato la chance di poter diventare l’unico italiano a raggiungere almeno gli ottavi in tutti gli Slam, Flavia Pennetta si è costruita una bella opportunità: preso il posto di Sara Errani, ha conquistato gli ottavi e potrebbe diventare la prima italiana a raggiungere i quarti per quattro volte nello stesso Slam. Allo Us Open, il suo Slam preferito (“Adoro anche Wimbledon, ma qui mi piace tutto, dal caos della città fino alla passione del pubblico”) è arrivata tra le “Last Eight” per tre volte, nel 2008, 2009 e 2011. Il grande rimpianto risale a due anni fa, quando perse da Angelique Kerber dopo essere stata avanti 3-0 nel terzo set. Tanti pensarono che fosse l’ultima chance per conquistare una semifinale Slam, risultato che all’epoca era riuscito solo a Francesca Schiavone. Il 2012 è stato un anno disastroso: il problema al polso (pare che abbia giocato per mesi con un tendine lacerato all’80%) è sfociato in un’operazione, poi c’è stata la separazione con coach Gabriel Urpi…e lo scoccare dei 30 anni aveva messo in dubbio il suo futuro. E invece, a 31 anni, una Pennetta eccezionale si è tolta lo sfizio di battere Svetlana Kuznetsova, vincitrice di questo torneo nel 2004 e giocatrice imprevedibile. E’ finita 7-5 6-1 per Flavia, bravissima nei momenti delicati, come il break ottenuto sul 5-5 e un fondamentale turno di battuta nel secondo game del secondo, quando ha cancellato quattro palle break che avrebbero potuto rimettere in partita la russa. E’ stata una Pennetta precisa in ogni zona del campo, a partire da un servizio sempre più incisivo. Insieme al dritto, è stato il colpo su cui ha dovuto lavorare di più. “Nei momenti di tensione, è più probabile che gli errori arrivino da lì piuttosto che con il rovescio”. Non sono arrivati, e adesso c’è un ottavo tutto da giocare contro Simona Halep. L’azzurra partirà sfavorita, ma guai a darla per spaccia dopo le ultime due super-partite (e mettiamoci anche l’autorevole primo turno contro Nicole Gibbs).
 
“Sono stata brava a non lasciarmi andare quando non arrivavano i risultati” ha detto Flavia, che ha scelto di rimanere in Spagna, sotto la guida di coach Salvador Navarro, dopo che con Urpi era arrivata tra le prime 10. Come dice giustamente Flavia, la Halep è un buon ottavo soltanto sulla carta. La rumena è una delle giocatrici più in forma e vale ben più della 19esima posizione. Quest’estate ha vinto quattro tornei (Norimberga, ‘s-Hertogenbosch, Budapest e New Haven), e al terzo turno ha rifilato un terrificante 6-1 6-0 a Maria Kirilenko. Risultati che stanno facendo dimenticare l’unica ragione per cui era nota fino a qualche tempo fa: l’operazione con cui si era ridotta il seno. L’obiettivo? Avere una migliore mobilità sul campo da tennis. Missione riuscita alla perfezione, tanto da far dire alla Pennetta: “Mi ricorda molto la Wozniacki: è un muro, si muove benissimo ed è quasi impossibile farle il punto. Difficile che non tocchi nemmeno la palla. Ha due colpi simili, anche se forse il rovescio è leggermente migliore”. In mezzo ai quattro tornei incassati, la Halep ha raccolto una sconfitta proprio contro Flavia. A Bastad, si è ritirata sullo 0-2 al terzo. “Credo si sia ritirata per stanchezza. Era reduce dalla vittoria a Budapest, avevamo giocato due set molto duri e all’inizio del terzo non ce la faceva più”. Stavolta la situazione sembra diversa. E Simona è pronta a entrare nell’elite degli Slam, anche se Flavia non ha nessuna intenzione di lasciarle strada. Lo diciamo da anni: la Pennetta ha la grande qualità di saper vincere le partite. Se c’è un modo per vincere, state certi che lei lo troverà. A maggior ragione oggi, con un’esperienza decennale alle spalle e tante avventure non sempre positive. Insomma: Halep favorita, ma se vorrà vincere dovrà impedire alla Pennetta di trovare una via. E non sarà tanto facile.
 
Il tabellone femminile ah fatto registrare un grande sorpresa: la sconfitta di Petra Kvitova, battuta addirittura 6-3 6-0 dall’americana Alison Riske, una delle tante yankee in ascesa. La 23enne di Pittsburgh, in realtà, non aveva mai passato un turno in uno Slam e non aveva mai battuto una top-10. “Ho trovato nuova fiducia in me stessa” ha detto la Riske, brava ad approfittare di una Kvitova messa male fisicamente. La ceca ha provato a chiudere i punti in 2-3 colpi, ma si vedeva tornare tutto indietro e ha finito col commettere 7 doppi falli e ben 27 errori gratuiti. Allenata da Yves Boulais, la Riske ha trovato se stessa negli ultimi mesi. “Ma sapevo che prima o poi sarebbe successo. Semplicemente non sapevo quando”. Da parte sua, la Kvitova ha detto che il suo corpo non le ha consentito di giocarsela alla pari. Un’altra giovane americana stava per passare: Christina McHale è stata ad un soffio dal successo contro Ana Ivanovic, ma la serba è riuscita a sfangarla con il punteggio di 4-6 7-5 6-4. Adesso sfiderà la Azarenka in un derby tra ex numero 1 WTA: la bielorussa ha ceduto un set ad Alize Cornet prima di uscire alla distanza.