La storia è durata 22 anni. Nonostante la pesante concorrenza di Doha e Brisbane, il torneo ATP di Chennai si era costruito una bella tradizione. L'albo d'oro è di livello assoluto, da Enqvist a Moyà, passando per Cilic e Wawrinka (vincitore in quattro occasioni), senza dimenticare le partecipazioni di Rafa Nadal e i cinque successi in doppio delle leggende di casa Leander Paes e Mahesh Bhupathi. Ma l'edizione 2017, vinta da Roberto Bautista Agut, resterà l'ultima. Gli appassionati indiani tirano un sospiro di sollievo, poiché l'evento resterà nel Paese: il carrozzone si sposta a Pune, nella regione Maharashtra. Non a caso, il torneo si chiamerà Maharashtra Open. Ma come mai è andata a finire così? Il torneo è di proprietà IMG, che lo organizzava di concerto con la propria branchia IMG Reliance e la Tamil Nadu Tennis Association (TNTA), organizzazione tennistica della regione di Chennai. A spiegare le ragioni dell'addio è stato Hiten Joshi, amministratore delegato TNTA: il title sponsor AIRCEL ha interrotto la collaborazione perché sta per fondersi con un'altra società. Tuttavia, TNTA era ben decisa a mantenere il torneo a Chennai con l'aiuto del governo locale e altri sponsor, in modo da rispettare un contratto rinnovato l'anno scorso, che prevedeva il mantenimento del torneo fino al 2019. Le nuove condizioni, tuttavia, non hanno soddisfatto IMG Reliance: tramite una mail, ha informato gli ex organizzatori che il contratto era annullato. La faccenda non è piaciuta alla TNTA, che chiederà una consulenza legale e prenderà “gli opportuni provvedimenti”. Intanto si va a Pune a cambieranno un po' di cose: in primis il montepremi salirà a 550.000$, con una aumento di oltre 100.000 dollari, ma soprattutto cambiano le condizioni di gioco.
OTTIMISMO E CONCORRENZA
A Chennai il clima è caldo e umido, mentre a Pune fa decisamente più freddo. Secondo i nuovi organizzatori, le condizioni climatiche non saranno un deterrente nella scelta dei giocatori. Pune, in effetti, è a circa 600 metri di altitudine. “Avremo un'umidità inferiore rispetto a Chennai, ma i nostri campi saranno uguali a quelli dell'Australian Open” ha detto Sunder Iyer, segretario generale della Maharashtra Lawn Tennis Association, che nutre un vivo ottimismo e non è preoccupato neanche dall'assenza di voli diretti per Melbourne. “Mumbai è a due ore di auto da qui e ci sono molti voli provenienti da Dubai e dall'Europa. Chi vorrà, arriverà senza problemi”. Tramite un portavoce, IMG non ha creato polemiche con la vecchia gestione e ha ringraziato per il “grande successo” del Chennai Open. “Non vediamo l'ora di trovare lo stesso amore per il tennis non solo a Pune, ma in ogni zona del Paese. Abbiamo creato un patrimonio e abbiamo permesso ai nostri giovani tennisti non solo di affrontare i migliori, ma anche di conquistare tanti punti ATP”. L'allusione è ai tennisti sotto contratto IMG che spesso e volentieri ricevono wild card per questo torneo. L'evento sarà diretto da Prashant Sutar, che non sta nella pelle. “A Pune abbiamo le migliori strutture tennistiche del paese. Ci impegneremo al massimo per far sentire a casa i migliori giocatori del mondo”. Unico torneo ATP dell'Asia meridionale, Pune si giocherà nella prima settimana dell'anno e sfiderà una concorrenza terribile: da una parte i petrodollari di Doha, storicamente il torneo più ricco della settimana (e comodo per chi arriva dall'Europa perché, spezza in due il viaggio verso l'Australia), dall'altra le ambizioni di Brisbane, nato nel 2009 e cresciuto in misura esponenziale. Senza dimenticare la Hopman Cup di Perth, che negli ultimi anni ha avuto un rilancio strepitoso con la costruzione di un nuovo stadio e la partecipazione di Roger Federer, confermata anche per il 2018. Tuttavia, Chennai ha sempre mantenuto la sua identità e l'albo d'oro lo dimostra. I nuovi organizzatori non avranno un compito facile.