Tutta Italia piange la morte di Giampiero Galeazzi, morto a 75 anni a causa di una malattia. Entrato nelle case degli italiani grazie alle sue storiche telecronache olimpiche, non uscirà mai più dai cuori di tutti noi

Chi potrà mai dimenticare l’oro olimpico dei fratelli Abbagnale a Seul 1988 o quello della coppia Rossi-Bonomi nel canottaggio a Sidney 2000? Nessuno. E non solo grazie alle imprese di questi mitici sportivi, bensì anche e soprattutto grazie alle fantastiche telecronache di Giampiero Galeazzi. Oggi, all’età di 75 anni, il giornalista si è spento nella sua Roma, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di tutti gli italiani che, guardando in televisione le più belle imprese azzurre, si sono commossi con e grazie a lui. Soprannominato ‘Bisteccone’, ha partecipato per tanto tempo anche a Novantesimo minuto e a La Domenica Sportiva, regalando agli appassionati momenti di straordinaria gioia e spensieratezza: le interviste a Maradona, ma anche i servizi dei festeggiamenti quando la Lazio, sua squadra del cuore, vinse lo scudetto nel 1999-2000. Il tutto senza dimenticarci del tennis e della Coppa Davis, competizione che il romano ha saputo raccontare con la solita passione: storica rimane la sua telecronaca del match tra Paolo Cané e Mats Wilander nell’incontro Italia-Svezia del 1990. “Wilander gli si era opposto in maniera eroica, ma Paolo ha avuto la forza ancora dell’ultimo colpo e ora è caduto morto. Emozioni che solo la Coppa Davis sa dare”: a pronunciare questa frase ci sembra ancora di risentire l’intramontabile voce di Bisteccone. Giampiero Galeazzi ha rivoluzionato il modo di fare interviste, servizi, telecronache, cambiando del tutto il modo di intendere il ruolo del giornalista sportivo. Bisteccone è stato voce di tutto il popolo italiano. Sono stati tantissimi i messaggi di cordoglio e di ringraziamento arrivati in queste ore dal mondo azzurro. Grazie Giampiero, avrai sempre un posto speciale nel cuore di tutti noi!