L'azzurro gioca una partita “giusta” contro Aljaz Bedene e coglie una bella semifinale in un torneo già vinto due anni fa. L'avventura potrebbe andare avanti: adesso sfida Lucas Pouille e sarà favorito, specie se sbaglierà qualche dritto in meno. 

Nei tornei di medio-alto livello su terra battuta, Fabio Fognini è una sicurezza. Le due vittorie su Rafa Nadal e la finale all'ATP 500 di Rio de Janeiro lo hanno certificato anche nel 2015, anche se sono girate male un paio di partite che avrebbero cambiato lo scenario: a Roma contro Berdych e a Parigi contro Paire (ma lì aveva un problema fisico). Ad Amburgo, dove si era già imposto due anni fa, Fabio ha centrato una buona semifinale battendo Aljaz Bedene con il punteggio di 6-4 7-5. L'azzurro non ha mostrato particolari segni di nervosismo: anzi, come ai turni precedenti, sta gestendo come si deve i punti importanti. Contro il britannico (ma sloveno di nascita) è partito un po' contratto, commettendo nei primi game buona parte dei 29 errori gratuiti che metterà a referto a fine partita. Bedene è salito 3-1, ma Fognini è stato bravo a restargli incollato con un immediato controbreak. Quel game lo ha riempito di fiducia: l'ovvia conseguenza era un altro break, suggellato da un'ottima giocata, nel nono game. Senza patire, Fognini si prendeva il primo set. Nel secondo ha confermato la sua superiorità quando la palla scottava per davvero. Sul 4-5 ha fronteggiato un setpoint che avrebbe allungato la pugna, ma lo ha annullato con un dritto vincente. Da campione. Oltre a dargli ossigeno, il game salvato ha frustrato Bedene. Una serie di errori gratuiti nel game successivo hanno dato a Fabio il break decisivo (comunque meritato con un bel passante vincente su uno smash di Bedene) e il lasciapassare per una semifinale di prestigio, utile anche in chiave classifica.


VOGLIA DI RIVINCITA CONTRO POUILLE

Lasciando perdere l'ATP Ranking, dopo metà stagione gli occhi sono tutti sulla Race.180 punti riporteranno Fognini tra i top-25, con la chance di salire ancora. Il suo avversario sarà il francese (con mamma e aspetto finlandese) Lucas Pouille, classe 1994, un gradino sotto rispetto ai top-junior del circuito, ma in costante ascesa. Nel derby francese che aveva inaugurato la giornata ha superato Benoit Paire con un rapido 6-3 6-2. Risultato netto, giusto, ma condizionato dalla stanchezza di Paire, reduce da sette vittorie consecutive e da un match piuttosto impegnativo contro Tommy Robredo. Non era abituato a giocare così tanto e ne ha pagato le conseguenze. L'impressione è che Fognini parta favorito, anche in virtù di un certo margine di miglioramento mostrato contro Bedene. Ad esempio, non ha tirato ace ma ha commesso cinque doppi falli e ha sbagliato qualcosa di troppo con il dritto, specie in avvio. Un briciolo di concentrazione in più dovrebbe ridurre il numero degli errori. Concentrazione che non dovrebbe mancare contro un avversario da cui ha perso una partita piuttosto amara lo scorso anno a Parigi Bercy. Nella sua ultima apparizione stagionale, Fabio polemizzò a lungo con l'arbitro Carlos Bernardes e Pouille ne approfittò nel palestrone che ospita il secondo campo del Masters 1000 parigino. La terra di Amburgo gli è certamente più amica e una finale contro Rafael Nadal (o magari contro Seppi….) non sembra impossibile. E chissà che non arrivi la fiducia necessaria per fare buone cose anche sul cemento americano.

 

ATP 500 AMBURGO – Quarti di Finale

Rafael Nadal (SPA) b Pablo Cuevas (URU) 6-3 6-2

Andreas Seppi (ITA) b. Simone Bolelli (ITA) ritiro

Fabio Fognini (ITA) b. Aljaz Bedene (GBR) 6-4 7-5

Lucas Pouille (FRA) b. Benoit Paire (FRA) 6-3 6-2