Grandi ambizioni per la canadese: reduce da una stagione così così, ha scelto lo storico preparatore di Andre Agassi per rilanciarsi. “Abbiamo parlato molto di Andre, la sua storia mi ispira, significa che se tieni duro può succedere di tutto”. Chiusa la stagione, si è presa una “vera vacanza” per ricaricare le batterie, ma non toccatele i social network: “Fuori dal campo sono una 22enne come tante”.

Eugenie Bouchard ha un grande vantaggio: in pochi si aspettano granché da lei. Forse nessuno. Molti l'hanno etichettata come un mezzo-bluff, autrice di un paio di stagioni straordinarie (soprattutto il 2014), poi ha scelto la bella vita, le sirene della pubblicità e le abitudini di una ventenne normale. Risultato? Da numero 5 WTA, è scesa al numero 46. Il fatto è che “Genie” non è una ventenne normale. E nemmeno la vuole essere. Per tornare dov'era, magari più in alto, ha fatto una scelta importante: sta preparando il 2017 a Las Vegas, sotto gli occhi severi di Gil Reyes, preparatore atletico (e amico fraterno) di Andre Agassi per 17 anni. L'uomo che ha fatto miracoli, almeno secondo le rivelazioni di Agassi nel suo “Open”. Chiunque l'abbia letto, si domanderà cosa ci fosse nella miracolosa “Acqua di Gil” menzionata tante volte. Tra i due c'è un tale legame che Andre ha addirittura chiamato “Jaden Gil” uno dei suoi figli. Dopo il ritiro di Agassi, si è dedicato a qualche altro giocatore, ma senza grande costanza. Gli hanno attribuito grandi meriti per l'incredibile Australian Open 2009 di Fernando Verdasco, poi si è occupato anche di Sorana Cirstea, Sania Mirza e Sam Querrey. Adesso prova a ricostruire la Bouchard, reduce da più di un fallimento tecnico e un ritorno alle origini, con coach Nick Saviano.

IL POSTO CHE LE APPARTIENE
“Conosco Gil da quando avevo 16 anni e mi ha ispirato molto – dice la Bouchard – abbiamo parlato molto di Agassi, mi è piaciuto ascoltare la sua storia perché era uscito dai primi 100 e poi è tornato più forte di prima. Vuol dire che se insisti e hai voglia, beh, può succedere di tutto. Sono molto competitiva e voglio fare tutto il possibile per non avere rimpianti. Voglio tornare  nel posto che mi appartiene". Per farlo, si sta sottoponendo a una preparazione molto dura, l'ideale dopo un periodo di stacco completo. Eugenie aveva bisogno di riposare corpo e mente dopo una stagione molto stressante. “Ho fatto una vera vacanza. Sono andata a Londra con mia sorella e mia cugina, poi in Turchia per un'esibizione, ma mi sono presa due giorni di relax assoluto anche lì. Ci sono stati giorni in cui non avevo nessun obbligo, soltanto resort, spiaggia e mojito alle Bahamas”. Il tutto condito da un'intensa attività sui social network. “La mia generazione è cresciuta con Facebook, poi sono arrivati Twitter e Instagram. Faccio lo stesso dei miei amici, anche se io sono molto più seguita. Devo stare attenta a quello che scrivo, ma fuori dal campo sono una semplice 22enne”. Il 2016 non era partito male, poi qualcosa è andato storto. “Mi sono accorta che non arrivava il click positivo. Ho capito che alcune cose non funzionavano: non avevo il team giusto con me, non mangiavo le cose giuste, non facevo le cose giuste. Il tennis è duro, un anno in questo mondo è come cinque nella vita normale”. Per questo, in nome di una maturità sempre più formata, ha scelto di affidarsi a un guru della preparazione atletica. L'Australia, dove tre anni fa ha colto il suo primo grande risultato in uno Slam, sarà il primo grande banco di prova per la rinascita di Genie.