L’olandese (a sinistra nella foto) batte in finale Aranguren. Ancora una prova opaca degli azzurri arenatisi ai quarti con Trusendi e Ghedin. GALLERY

di Roberto Bonigolo

 

Ancora un Futures in terra veneta, questa volta al Tennis Palladio ‘98 di Vicenza per la sesta edizione degli Internazionali di Tennis Città di Vicenza, un 15.000 $ che ha seguito a ruota il precedente appuntamento patavino, sempre sotto l’esperta direzione di gara da parte del maestro Enrico Bettini. Anche qui una folta rappresentanza azzurra (ben 11) nel main-draw, ma con il solo Walter Trusendi (n. 358 ATP) inserito tra le teste di serie che vedevano ai vertici il francese Burquier (234) e il croato Mesaros (253).

 

Ancora una volta una ribalta in chiaroscuro per i nostri portacolori visto che i soli Trusendi e il promettente 23enne Nicola Ghedin (n. 858 e proveniente dalle qualificazioni …) approdavano ai quarti di finale per cui il torneo di fatto diventava terra di conquista straniera con un andamento peraltro assolutamente regolare sino alle fasi finali. In semifinale infatti approdavano tre delle prime quattro teste di serie: il francese Burquier e l’olandese Middelkoop nella parte alta del tabellone e il croato Mesaros e l’argentino Aranguren in quella inferiore. E mentre Juan-Martin Aranguren, qui accreditato dell’ottava testa di serie ma con un ranking protetto (417) causa precedente infortunio, confermava da finalista il risultato della precedente edizione, il trofeo scivolava meritatamente nelle mani del coriaceo Middelkoop (n. 309) in una finale dalle molte facce che ha visto prima il predominio argentino (3/1 e 5/2), poi la rimonta dell’olandese che concludeva a suo favore la prima frazione (7/5 lo score), di nuovo un ritorno di fiamma da parte dell’argentino che incamerava il secondo set pareggiando i conti per arrivare ad un’ultima frazione equilibrata e conclusa al decimo gioco (e al terzo matchball) a favore dell’eclettico Middelkoop che non disdegnava frequenti ed efficaci discese a rete.

 

Insomma una finale degna del folto pubblico presente conclusa dopo quasi tre ore di lotta e sempre con il timore di una pioggia incombente tra due giocatori praticamente coetanei (27anni) ed entrambi con un buon palmares alla spalle in fatto di Futures e Challenger. L’olandese ha bissato il successo anche nella gara di doppio in coppia con il serbo Bjelica sempre su Aranguren in coppia con l’altro argentino Fabbri. Anche qui buio assoluto per quanto riguarda i nostri portacolori assenti già nelle semifinali e con Trusendi/Viola, prima testa di serie, stoppati inaspettatamente sin dai quarti di finale.

 


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