Errani e Vinci fanno il loro dovere e conquistano la finale a Palermo. Sarà l’ottavo scontro diretto tra le due e la nona finale tutta italiana nel circuito WTA. Meglio di così non poteva andare.
Se il torneo WTA di Palermo dovesse morire, non si potrà certo dare la colpa a Sara Errani e Roberta Vinci. Le Cichi-Cichi hanno risposto all’appello del direttore Oliviero Palma ed hanno onorato al meglio l’impegno del Country Club. L’hanno preso talmente sul serio che si sfideranno in finale nella 26esima edizione dell’Italiacom Open (235.000$, terra). Comunque vada, l’Italia porterà a casa il 61esimo titolo WTA nella storia, il terzo del 2013 dopo i successi della Errani ad Acapulco e della Vinci a Katowice. Una sorta di “spareggio in famiglia”, visto che le due sono molto amiche, nonchè compagne di doppio. Si è detto e scritto talmente tanto sul rapporto d’amicizia tra Sara e Roberta, che si rischia di finire nel banale. Di sicuro non sono state banali le vittorie contro avversarie diverse tra loro ma ugualmente ostiche. La Vinci è scesa in campo alle 17.45, quando faceva ancora molto caldo, e ha avuto bisogno di un po’ di tempo per prendere le misure alla lottatrice spagnola Estrella Cabeza Candela, dotata di buoni numeri ma soprattutto a suo agio sulla terra rossa e sotto il sole. In verità, Roberta avrebbe potuto chiudere in due set, ma ha sciupato qualcosa nel primo, dove è stata avanti 5-4 prima di perdere 7-5. La maggiore qualità del suo tennis, tuttavia, è emersa al calar delle tenebre e l’ha condotta a un rapido 5-7 6-2 6-2. Per la Vinci, palermitana d’adozione, è la prima finale al Country Club. Roberta ha calcato i campi di tutto il mondo, ma sicuramente proverà un briciolo d’emozione nel giocarsi una finale nel club dove si allena e in cui è stata addirittura insignita del titolo di Socio Onorario.
L’emozione sarà doppia perchè se la vedrà con la Errani: se da un lato avrà certamente tifato per l’amica contro Klara Zakopalova, dall’altro una finale contro la ceca sarebbe stata meno “imbarazzante”. La storia dei precedenti tra Sara e Roberta, soprattutto da quando sono diventate “Cichi-Cichi”, è fatta di partite bruttine sul piano spettacolare, senza trame nè mordente agonistico. Il picco si è toccato nel quarto di finale allo scorso Us Open, giocato in un clima surreale. Vinse in due set la Errani, che si è ripetuta anche in semifinale a Dubai. La romagnola è avanti 5-2 negli scontri diretti e tutto lascia intendere che sarà la favorita, anche perchè sa gestire meglio della Vinci gli alti e bassi nel corso di un match. Di sicuro lo sa fare meglio di Klara Zakopalova, battuta con un doppio 6-4 nella semifinale “notturna”, in cui la ex signorina Koukalova (ha cambiato cognome dopo il matrimonio) ha fatto e disfatto dall’inizio alla fine. La ceca è una buona giocatrice, merita la classifica che ha, ma ha limiti precisi. In avvio di entrambi i set è riuscita a nasconderli, ma poi sono inesorabilmente venuti alla luce. Quando può giocare da ferma, la Zakopalova può fare male, soprattutto con il dritto a uscire. Lo colpisce piatto, in avanzamento. E’ un bel vedere, oltre che efficace. Questo colpo, unito alla tattica troppo rinunciataria della Errani, le ha consentito di rimontare da 0-2 a 3-2 nel primo set. La Errani ha capito l’antifona e si è ripresa in tempo, ottenendo un preziosissimo break sul 4-4, pur senza giocare al 100%. In fondo, per battere questa Zakopalova, basta farla giocare fuori posizione. E’ sufficiente che debba fare 2-3 passi per arrivare sulla palla e fioccano gli errori gratuiti. Inoltre ha la tendenza a innervosirsi troppo: praticamente non ha gioato il game del 6-4.
Nel secondo, anzichè disunirsi, la Zakopalova ha provato a tenere duro, è salita 3-1 ma ha perso il match nel quinto game, combattuto e pieno di alti e bassi. Dai e dai, ha regalato alla Errani un break che ha fatto tutta la differenza del mondo. A quel punto, il match è diventato in discesa per la romagnola, brava ad assicurarsi la quarta finale a Palermo dopo quelle vinte nel 2008 e nel 2012 e quella perduta nel 2009. Il cuore e un briciolo di sentimento farebbero preferire un successo della Vinci, che sarebbe più “storia”. Tuttavia, sul campo da tennis, “Sarita” non penserà a queste cose e cercherà di difendere i 280 punti conquistati lo scorso anno prima di prendersi un po’ di riposo in vista della lunga estate americana, fondamentale per garantirsi un posto al Masters WTA. Sara e Roberta hanno fatto il loro dovere, così come il direttore del torneo si batte con passione per tenere vivo un torneo che dà lustro all’Italia tennistica. Oliviero Palma è sempre presente, più appassionato che mai, “pizzicato” dalle telecamere ai quattro angoli del Campo Centrale. Meriterebbe più di tutti la sopravvivenza del suo torneo. Tuttavia, anche quest’anno i conti sono finiti in rosso, per quanto sia stato definito “sostenibile”. I soci del Country Club continueranno a credere nel progetto oppure si stuferanno di ripianare il deficit? Lo scopriremo tra qualche mese. Nel frattempo, gustiamoci la finale più bella possibile. La più desiderata.
ITALIACOM OPEN – PALERMO
Semifinali
Sara Errani (ITA) b. Klara Zakopalova (CZE) 6-4 6-3
Roberta Vinci (ITA) b. Estrella Cabeza Candela (SPA) 5-7 6-2 6-2
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