Roberta Vinci non ha alcun calo di motivazione e vince un match complicato contro Elena Vesnina. Vincesse il torneo, entrerebbe tra le top-10 e sarebbe riserva a Istanbul.
Roberta Vinci in azione a Mosca. Adesso sfiderà la Kuznetsova
Di Gianluca Roveda – 17 ottobre 2013
Gli anni d’oro della Kremlin Cup sembrano ormai terminati. C’è stato un periodo, a cavallo tra gli anni 90 e 2000, in cui era uno dei tornei più importanti del circuito. In campo femminile valeva (almeno) quanto un Premier Five di oggi, mentre il maschile era tenuto a galla da Yevgeny Kafelnikov. E poi c’è quell’impianto immenso, lo Stadio Olimpico di Mosca, costruito per i giochi del 1980, che emana un certo fascino. Ha ospitato finali sia di Coppa Davis che di Fed Cup. Oggi, con la riorganizzazione del calendario, Mosca è diventato un ATP 250 e un WTA Premier senza top-10. Avrebbe dovuto esserci Angelique Kerber, ma dopo aver strappato il biglietto per Istanbul ha pensato bene di riposarsi per una settimana. In un tabellone pieno di giocatrici russe, la giocatrice di miglior classifica è Roberta Vinci, numero 11 WTA a caccia di questo “benedetto” piazzamento tra le top-10. Se ne parla da mesi, ma non arriva mai. Ricorda un po’ la maledizione di Silvia Farina, che una decina d’anni fa arrivò ad un passo dall’obiettivo. C’era proprio la Farina a commentare su SuperTennis il match contro Elena Vesnina, giocato in un Campo Centrale desolatamente vuoto. Va bene la sessione serale, ma qualche centinaio di spettatori in uno stadio così grande fanno un brutto effetto. La Vinci avrebbe ottime ragioni per prendere sotto gamba questo torneo, a partire dal viaggio a Istanbul, dove giocherà il doppio insieme a Sara Errani. Tuttavia, a giudicare dall’atteggiamento, ha tutta l’intenzione di arrivare in Turchia anche da riserva in singolare.
Per riuscirci dovrebbe vincere il torneo oppure arrivare in finale e sperare in buone notizie da Lussemburgo, in particolare di uno scivolone di Caroline Wozniacki. Roberta è partita malissimo: la Vesnina è una discreta giocatrice, ancor di più da quando ha trasferito in singolare alcune migliorie del doppio. L’azzurra se ne era accorta in Australia, dove ci ha aveva perso, e a Roma, dove si salvò per un pelo dopo essere stata in svantaggio 4-1 al terzo. La Vesnina tiene sempre un atteggiamento positivo, non molla mai una palla. E poi è allenata da un mostro sacro del tennis russo, quell’Andrei Chesnokov che su questo stesso campo, 18 anni fa, divenne un eroe nazionale. Nella semifinale di Coppa Davis, i russi prepararono uno scandaloso campo in terra battuta (innaffiato in piena notte!) per mettere in difficoltà i tedeschi. E nel match decisivo, annullando nove matchpoint a Michael Stich, il russo portò i suoi in finale (dove per pocò non battè Pete Sampras). Quei tempi sono lontani. Allora il campo era strapieno, oggi si potevano ascoltare distintamente i suoi suggerimenti e quelli di Francesco Cinà. La Vesnina ha giocato un ottimo primo set, poi è calata nel secondo. Grande battaglia nel terzo, anche un discreto spettacolo. Con grande fatica, la russa ha tenuto il primo game di servizio, poi è finita sotto di un break prima di tornare nuovamente in vantaggio. A quel punto, la Vinci ha chiamato coach Cinà ed ha magicamente ritrovato se stessa. Il momento-clou è arrivato sul 4-3, quando ha annullato tre palle break (una con un approccio a rete in slice che è diventato un vincente, seguita da un ace) ed ha portato a termine l’impresa.
Nei quarti, se la vedrà con Svetlana Kuznetsova, altra potenziale avversaria in Fed Cup. In realtà, “Sveta” ha già rifiutato l’offerta della federtennis russa, anche se non ha chiuso la porta a un ripensamento in extremis. Chissà che il match di venerdì non possa essere importante anche per questo. Le due si sono affrontate in quattro occasioni, con un bilancio di 2 vittorie per parte. L’unico sul cemento al coperto risale proprio alla Fed Cup, alle semifinali del 2011: si impose la russa in tre set. Ma non si giocava allo Stadio Olimpico, bensì al Luzhniki. La Vinci ha preso sul serio questo torneo. Il motivo lo ha spiegato direttamente lei: “Si tratta di un torneo con un campo di partecipazione di buon livello, poi ho l’opportunità di entrare tra le prime 10 e fare da riserva a Istanbul”. I giornalisti russi hanno chiesto anche a lei se potrebbe scegliere il Tournament of Champions piuttosto che la Fed Cup. Roberta ha detto di non aver ancora deciso, ma è chiaro che verrà a Cagliari. E la notizia del presunto litigio estivo con Sara Errani è arrivato persino a orecchie russe. Con un sorriso, la Vinci ha detto: “Non è accaduto nulla del genere, è stato una barzelletta. Non abbiamo mai discusso o litigato. E’ vero, ci siamo affrontate a Cincinnati e le sfide tra connazionali sono sempre un po’ tese. In campo eravamo nervose, ma dopo non ci sono stati problemi. Insomma, non è andata come hanno scritto i giornalisti”.
Post correlati
Ascolti tv: fra tennis e calcio c’è partita
Gli ultimi match di cartello di Serie A trasmessi in chiaro hanno registrato ascolti che tratteggiano una realtà, se...