Torna al successo dopo 16 mesi il russo battendo in finale Mayer 6-3 3-6 6-1. Prima vittoria in doppio per Simone Bolelli in coppia con Zeballos

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

La Germania occupa da sempre un posto speciale nel cuore di Nikolay Davydenko. Nel suo peregrinare da ragazzino in compagnia del fratello Eduard, “Kolya” decise, infatti, a 15 anni di trasferirsi in terra tedesca, precisamente a Salmtal. Nasceva così un sodalizio che dura tuttora con un paese in cui passa buona parte del tempo libero, equamente suddiviso tra Colonia e Montecarlo.

La conquista del "BMW Open" di Monaco, ai danni del beniamino di casa Florian Mayer, conferma l’ottimo feeling con le tappe tedesche da parte di Davydenko che, due anni fa, aggiudicandosi il torneo di Amburgo, diede il la a una fantastica seconda parte di stagione, culminata con il successo al Masters Atp di Londra. Pochi mesi dopo, il russo di origine ucraina, si sarebbe confermato “on fire” a Doha, eliminando uno dopo l’altro Roger Federer e Rafael Nadal e palesando una condizione di forma tale da essere considerato come uno dei favoriti al successivo Australian Open.

 

I problemi fisici della scorsa stagione hanno, però, stoppato l’ascesa dell’anti-personaggio russo. Quello conquistato in Qatar è rimasto per 16 mesi l’ultimo dei 20 titoli incamerati in carriera da Nikolay, prima dell’Atp 250 di Monaco.

Nell’ultimo atto bavarese, come detto, Davydenko ha negato a Florian Mayer quello che sarebbe stato il suo primo titolo in carriera. Il tedesco si era già dovuto arrendere in finale a Sopot nel 2005 e nel 2006 a Stoccolma nel 2010. Nella seconda finale di Sopot, a batterlo era stato proprio Kolya, vincitore quest’oggi con il punteggio di 6-3 3-6 6-1, al termine di una finale dall’andamento speculare nei primi due set, e a senso unico nell’ultimo parziale.

 

Nel primo parziale il russo è bravo ad annullare tutte e 5 le palle break fronteggiate, quattro delle quali concesse proprio sul 5-3, quando è chiamato a servire per il set. A decidere il parziale è un break nel quarto game del russo che, però, sembra tirare i remi in barca in apertura di secondo set.

 

Mayer si porta subito avanti tre a zero, sfruttando i tanti regali di Davydenko che ha comunque la chance di rientrare, proprio quando il suo avversario serve per il set. Nikolay, però, spreca la palla del controbreak con un dritto non impossibile, dando via libera al 6-3 in favore del giocatore di casa. Nel terzo set non c’è storia. Davydenko ricomincia a dettare il gioco da fondo, non lasciando scampo all’avversario che riesce a raccattare un solo game.

 

Con questo successo il russo torna tra i primi 30 giocatori del mondo, issandosi al n.28, in una posizione sicuramente più consona al suo reale valore.

 

Un altro suo collega a non godere di un ranking adeguato agli enormi mezzi tecnici a disposizione, è Simone Bolelli che, in coppia con l’argentino Horacio Zeballos, ha colto in doppio il suo primo titolo nel circuito maggiore. In finale Simone e Horacio hanno sconfitto per 7-6(3) 6-4 i tedeschi Andreas Beck e Christopher Kas. Monaco si conferma una location molto cara al bolognese che tre anni fa disputò proprio in Baviera quella che rimane la sua unica finale in singolare nel circuito maggiore.

 


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