Una finale splendida, vinta da Filip Krajinovic su Federico Gaio, ha chiuso la prima edizione del Challenger di Cortina d'Ampezzo (42.500€, terra). I due figli del 1992, serbo il primo, di Faenza l'altro, hanno dato vita a un match incerto nel risultato e thriller nel finale. Impressionante la partenza dell'italiano, capace di mettere in scena tutto il repertorio in un primo set dominato in lungo e in largo, chiuso con il parziale di 6-2 e addomesticato alla perfezione tra accelerazioni di diritto, palle corte, discese a rete e qualche perla estetica fatta di drop-shot, lob e 'strettini' vincenti. “Poi però Krajinovic ha alzato un po' il livello – ha detto l'azzurro, che era alla prima finale challenger in carriera – e ha cominciato a leggere le mie palle corte”. Ha trovato più sicurezze, il serbo, seguito in tribuna da un manipolo di connazionali armati di bandiera. E alla fine ha trovato il bandolo della matassa. Neutralizzando un Gaio in formato extra-lusso. Qualche rammarico, però, resta. Soprattutto sul doppio fallo che avrebbe potuto cambiare la storia del match. Nel tie-break del secondo set, Gaio si era portato avanti per 5 punti a 3 e il doppio errore ha accorciato le distanze e tolto qualche sicurezza. “Certo in un tie-break come quello – ha confidato Gaio – andare sul 6-3 o sul 5-4 fa la differenza, però non voglio pensare a un punto specifico, piuttosto mi concentro sul quadro complessivo”. Il che significa best ranking, a partire da lunedì, e muro dei Top 300 abbattuto per la prima volta in carriera. Krajinovic esulta con poco più di un sorriso e un paio di urlacci al cielo al momento del match-point trasformato, nelle ultime battute del terzo set, su un rovescio a campo aperto, finito a cavallo della riga e controllato dal giudice di sedia più per scrupolo che per convinzione. “Allora un Dio c'è”, ha urlato in serbo, correndo verso rete a fine match. Poi, con più lucidità prima di entrare negli spogliatoi ha aggiunto: “Non penso di aver giocato al massimo oggi, ma credo che i meriti siano stati soprattutto del mio avversario. Non dico di essere stato fortunato, però sicuramente ho dovuto metterla sul piano della lotta e dell'agonismo per vincere questo torneo”. Una vittoria che è arrivata solo qualche ora dopo l'accesso alla semifinale, con un altro terzo set vinto: sul connazionale Troicki, dopo la sospensione per pioggia di sabato. “Diciamo che è stato un riscaldamento per la partita del pomeriggio”, ha detto con coppa e assegno già saldi nelle mani. Un titolo, quello di Cortina, che arriva dopo quello ottenuto a Vicenza nello scorso maggio, uomo in comune è Andrea Mantegazza. Che del circolo vicentino è presidente e che a Cortina è direttore della manifestazione: “E' stata veramente una bella partita – ha sottolineato – e credo che ci siamo meritati uno spettacolo del genere dopo tutta la pioggia che ci è caduta in testa durante la settimana. Oggi ci godiamo il successo di una prima edizione riuscitissima, domani cominciamo a pensare al 2015: la data è già stata confermata e abbiamo avuto rassicurazioni anche dalle istituzioni cittadine che ci hanno già dato disponibilità per rimanere al nostro fianco anche negli anni a venire” 
 
Una finale splendida, vinta da Filip Krajinovic su Federico Gaio, ha chiuso la prima edizione del Challenger di Cortina d'Ampezzo (42.500€, terra). I due figli del 1992, serbo il primo, di Faenza l'altro, hanno dato vita a un match incerto nel risultato e thriller nel finale. Impressionante la partenza dell'italiano, capace di mettere in scena tutto il repertorio in un primo set dominato in lungo e in largo, chiuso con il parziale di 6-2 e addomesticato alla perfezione tra accelerazioni di diritto, palle corte, discese a rete e qualche perla estetica fatta di drop-shot, lob e 'strettini' vincenti. “Poi però Krajinovic ha alzato un po' il livello – ha detto l'azzurro, che era alla prima finale challenger in carriera – e ha cominciato a leggere le mie palle corte”. Ha trovato più sicurezze, il serbo, seguito in tribuna da un manipolo di connazionali armati di bandiera. E alla fine ha trovato il bandolo della matassa. Neutralizzando un Gaio in formato extra-lusso. Qualche rammarico, però, resta. Soprattutto sul doppio fallo che avrebbe potuto cambiare la storia del match. Nel tie-break del secondo set, Gaio si era portato avanti per 5 punti a 3 e il doppio errore ha accorciato le distanze e tolto qualche sicurezza. “Certo in un tie-break come quello – ha confidato Gaio – andare sul 6-3 o sul 5-4 fa la differenza, però non voglio pensare a un punto specifico, piuttosto mi concentro sul quadro complessivo”. Il che significa best ranking, a partire da lunedì, e muro dei Top 300 abbattuto per la prima volta in carriera.
 
Krajinovic esulta con poco più di un sorriso e un paio di urlacci al cielo al momento del match-point trasformato, nelle ultime battute del terzo set, su un rovescio a campo aperto, finito a cavallo della riga e controllato dal giudice di sedia più per scrupolo che per convinzione. “Allora un Dio c'è”, ha urlato in serbo, correndo verso rete a fine match. Poi, con più lucidità prima di entrare negli spogliatoi ha aggiunto: “Non penso di aver giocato al massimo oggi, ma credo che i meriti siano stati soprattutto del mio avversario. Non dico di essere stato fortunato, però sicuramente ho dovuto metterla sul piano della lotta e dell'agonismo per vincere questo torneo”. Una vittoria che è arrivata solo qualche ora dopo l'accesso alla semifinale, con un altro terzo set vinto: sul connazionale Troicki, dopo la sospensione per pioggia di sabato. “Diciamo che è stato un riscaldamento per la partita del pomeriggio”, ha detto con coppa e assegno già saldi nelle mani. Un titolo, quello di Cortina, che arriva dopo quello ottenuto a Vicenza nello scorso maggio, uomo in comune è Andrea Mantegazza. Che del circolo vicentino è presidente e che a Cortina è direttore della manifestazione: “E' stata veramente una bella partita – ha sottolineato – e credo che ci siamo meritati uno spettacolo del genere dopo tutta la pioggia che ci è caduta in testa durante la settimana. Oggi ci godiamo il successo di una prima edizione riuscitissima, domani cominciamo a pensare al 2015: la data è già stata confermata e abbiamo avuto rassicurazioni anche dalle istituzioni cittadine che ci hanno già dato disponibilità per rimanere al nostro fianco anche negli anni a venire”