Otto anni fa aveva commosso l'America, raggiungendo i quarti allo Us Open prima ancora di compere 18 anni. Per tutti era diventata “Miss Believe” per quella scritta sulle scarpe che le dava forza, e le aveva dato il coraggio necessario per battere, una dopo l'altra, Elena Dementieva, Maria Sharapova e Nadia Petrova. Il destino, tuttavia, ha fatto pagare cara quella impresa a Melanie Oudin. Una serie di guai fisici, anche piuttosto delicati, l'hanno tenuta ai margini fino alla decisione, maturata a pochi giorni da Flushing Meadows, di appendere la racchetta al chiodo. Per annunciare il ritiro, la Oudin ha scelto Twitter. “Il tennis mi ha dato tanto e gli sarò sempre grata – ha scritto – non ho vissuto esattamente la carriera che avevo sognato, ma nella vita non sempre le cose vanno come previsto”. Tra i vari guai fisici, il più grave risale al 2013. Tecnicamente si chiama rabdomiolisi, una condizione che danneggia i muscoli, forse causata da uno sforzo eccessivo. Come se non bastasse, l'anno dopo si è sottoposta a un piccolo intervento per sistemare un'aritmia cardiaca. Da qualche anno, di lei si parlava soprattutto per queste ragioni. Nel 2017 non ha giocato neanche una partita.
NOSTRA AVVERSARIA IN FED CUP
“Sin da fine 2012 sono stata colpita da una serie di problemi di salute. Ho lavorato tanto per tornare nel circuito dopo lo stop, ma poi succedeva sempre qualcos'altro. Negli ultimi 5 anni, tutto questo mi ha provato sia fisicamente che mentalmente”. Melanie è stata al massimo numero 31 e ha vinto un titolo WTA, a Birmingham nel 2012. L'anno prima si era aggiudicata il doppio misto, sempre allo Us Open, insieme a Jack Sock. Qualcuno la ricorderà avversaria dell'Italia nelle finali di Fed Cup del 2009 (Reggio Calabria) e 2010 (San Diego). Tuttavia, il suo nome resterà indissolubilmente legato allo Us Open 2009, quando divenne la più giovane quartofinalista dai tempi di Serena Williams. Fu allora che nacque il mito di “Miss Believe”, parola a cui si è talmente affezionata tanto da usarla come saluto al suo messaggio di commiato. Ovviamente, in maiuscolo. “Mi mancherà la competizione, sono orgogliosa di come ho lottato nel corso della mia carriera. Sono triste di lasciare lo sport che amo, ma sono molto ottimista per quello che il futuro ha in serbo per me”. E poi, appunto, BELIEVE. In bocca al lupo, Melanie.