Le parole del coach dello spagnolo a pochi giorni dall’inizio dei Championships

Fari puntati su Rafael Nadal anche a Wimbledon. Il campione maiorchino, che si sta allenando in questi giorni giocando dei match d’esibizione ad Hurlingham, si è già ritagliato il ruolo di osservato speciale dopo ben tre anni d’assenza presso i campi dell’All England Lawn Tennis Club. “Le cure al piede effettuate a Barcellona non sono immediate, ma i cambiamenti si notano, i dolori articolari sono diminuiti” aveva dichiarato poco prima della partenza verso Londra la scorsa settimana.

Nonostante le tante incognite relative alle sue condizioni fisiche, risulta pressoché impossibile non inserire il suo nome nel novero dei favoriti. ““Rafa vuole fare bene ovunque, la sua motivazione è al di sopra di ogni torneo. Si adatta bene all’erba, sa perfettamente che può giocare bene e per me punta ad ottenere il massimo risultatoha rivelato Carlos Moya ai microfoni di Eurosport Spagna. “Parigi? Rafa non aveva mai faticato così tanto sulla terra e arrivava da un infortunio importante come quello alle costole agli Indian Wells – sottolinea Moya -. È proprio questo che rende speciale la sua vittoria al Roland Garros, poiché non eravamo sicuri di nulla. Rafa riesce sempre a superare le criticità e ad andare avanti. Non ho mai avuto l’impressione che quella disputata a Parigi potesse essere la sua ultima partita in carriera, ma ha 36 anni, e da qui al prossimo Roland Garros possono accadere tante cose”.

Infine una battuta anche sull’introduzione del coaching fuori-campo come esperimento dal prossimo 11 luglio. Non sono molto favorevole, ciò che rende unico questo sport è che sei solo contro tutti e senza aiuti. In quei pochi secondi tra un punto e l’altro devi pensare ad una strategia ed è lì che vedi la qualità di un giocatore. Il lavoro dell’allenatore è già fatto, per me è fondamentale che il giocatore pensi da solo. Il fascino di questo sport è che il tennista deve conoscere tutte le variabili” chiosa il coach di Rafa.