Il giovane danese ha giocato il suo miglior torneo negli ultimi due anni, lanciando un chiaro messaggio a tutti i suoi rivali

La miglior versione di Holger Rune degli ultimi due anni ha impedito a Carlos Alcaraz di vincere il suo terzo titolo a Barcellona. Il giovane danese – che era sprofondato in una vera e proprio crisi tecnica nel recente periodo – ha ritrovato la forma dei giorni migliori in Catalogna la scorsa settimana e ha dimostrato di poter essere insidioso per chiunque sulla terra rossa quando è ‘on fire’.
Rune è stato davvero granitico durante la finale di ieri e non ha smarrito le sue certezze nemmeno quando Carlitos gli ha annullato diversi set point nella prima frazione, facendo la differenza nel tiebreak con la sua aggressività e avendo vita più facile nel secondo set (anche a causa di un lieve problema fisico accusato dal campione spagnolo).
Sarà molto interessante vedere se Holger riuscirà a mantenere questo livello di gioco anche nei prossimi tornei, con particolare riferimento ai Masters 1000 di Madrid e Roma prima del Roland Garros. Il danese ha le armi giuste per far saltare il banco su questa superficie e sembra che i pezzi del puzzle siano finalmente tornati in ordine dopo tanta confusione.
In conferenza stampa dopo il suo trionfo a Barcellona, il numero 9 del mondo non ha nascosto la sua felicità: “Ho giocato in maniera fantastica questa settimana e posso essere orgoglioso di me stesso. La mia tattica non è stata perfetta all’inizio della finale di oggi, ma ho cambiato strategia in corsa e ho capito come mettere Carlos in difficoltà.”
Rune sapeva cosa doveva fare per incrinare le certezze del suo più quotato avversario: “Alcaraz è in grado di dominare gli scambi da fondo campo e non ti puoi soltanto difendere contro di lui. Avevo studiato molto bene i suoi punti di forza e le sue debolezze. Inoltre, ho pensato a come Novak Djokovic lo aveva affrontato durante la finale delle Olimpiadi di Parigi l’anno scorso. La chiave era giocare ad un ritmo che mi permettesse di ridurre al minimo gli errori e costringere lui a prendersi dei rischi. Al tempo stesso, è stato fondamentale mantenere la calma nei momenti decisivi.”