Servizio migliore per Matteo, rovescio più spettacolare e sicuro per Lorenzo, volée efficaci per entrambi. Ma il fisico e la tenuta mentale dove faranno pendere la bilancia?

foto Ray Giubilo
E’ il giorno degli ottavi a Monte-Carlo e tra i piatti forti di giornata non può che esserci il derby azzurro tra Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti. Un inedito su terra, visto che il bilancio tra i due giocatori è in parità ma le due sfide sono avvenute sull’erba di Stoccarda, nel 2024 (vittoria di Berrettini) e sul cemento del 250 di Napoli, in tempo di Covid, nel 2022, dove fu Musetti ad avere la meglio.
L’approdo agli ottavi degli italiani ha preso vie molto diverse. Decisamente convincente il percorso di Berrettini, che ha messo a segno la vittoria più prestigiosa della sua carriera dopo una battaglia sofferta contro il n.2 del mondo e prima testa di serie a Monte-Carlo Alexander Zverev; molto altalenante la prestazione di Musetti, protagonista di due ottime rimonte al terzo set dopo aver lasciato per strada in entrambi i casi il primo parziale. Un Berrettini in fiducia, dunque, opposto a un Musetti apparentemente impegnato a combattere anche contro se stesso oltre che con l’avversario.
Il loro è un confronto anche fra generazioni (Musetti ha appena compiuto 23 anni, sabato ne festeggerà 29) e stili di gioco, analizziamolo punto per punto.
Servizio: Berrettini 9, Musetti 7
Matteo è uno dei migliori battitori del circuito, soprannominato non a caso The Hammer. Sa usare da maestro la botta piatta e il kick, cioè la seconda palla molto carica che ‘salta’ sul terreno, e nei momenti che contano è il servizio l’arma che gli risolve i problemi. Lorenzo invece dalla battuta ottiene meno di quello che dovrebbe/potrebbe, e questo spesso lo porta a sprecare più energie del necessario.
Diritto: Berrettini 9, Musetti 8
Un altro colpo da antologia, il drittone di Matteo, specie se scagliato dal centro ad uscire (inside out), o nel passante. Per Lorenzo si tratta del colpo meno spettacolare ma con il quale sa manovrare lo scambio e ottenere punti importanti.
Rovescio: Berrettini 7, Musetti 9
Il lato sinistro è sempre stato quello più problematico per Matteo, anche se negli ultimi anni ci ha lavorato molto sviluppando anche un rovescio in back insidioso sia in attacco sia in difesa. Più facile all’errore e meno efficace resta quello ‘coperto’ o ‘piatto’. Il rovescio a una mano di Lorenzo invece è una delle meraviglie del circuito. Lo gioca in tutte le maniera: piatto, in back e coperto, usandolo per variare splendidamente il suo gioco e sorprendendo l’avversario con grandi angoli e accelerazioni, specie lungolinea.
Volée: Berrettini 8, Musetti 8
Forse non bellissime esteticamente, le volée di Matteo sono una delle risorse che gli hanno permesso di raggiungere la finale a Wimbledon, anche perché spesso le gioca per ‘battezzare’ un punto già ben costruito. Lorenzo ha uno stile e un tocco innato, e anche a rete diverte con giocate artistiche.
Tenuta mentale: Berrettini 9, Musetti 7
Matteo, in una carriera tormentata dagli infortuni, ha dimostrato di sapersi ogni volta migliorare, e non si arrende mai fino all’ultimo colpo. Il vero limite di Lorenzo è invece la grande discontinuità, sia nella stagione sia all’interno dello stesso match, come hanno evidenziato anche le due rimonte da brivido a Monte-Carlo.
Tattica: Berrettini 9, Musetti 7
Matteo ha un tennis più lineare, e a parere dei suoi avversari di grande prestigio (ad esempio Andy Murray) una grande capacità di leggere le situazioni di gioco. Lorenzo è tendenzialmente un istintivo e a volte gli capita di privilegiare soluzioni a effetto ad altre più efficaci e concrete, anche se ha fatto passi avanti in questo senso.
Fisico: Berrettini 7, Musetti 8
Matteo è un gigante, un metro e 96 per 95 chili, e la sua ‘presenza’ si fa sempre sentire. Per la sua altezza è anche discretamente mobile, ma il suo fisico, squilibrato fra la potenza della parte superiore e la relativa esilità di quella inferiore, gli è purtroppo costato molti infortuni. Lorenzo, 1,85 per 78 chili, punta meno sulla potenza che sulla tecnica e in passato ha dimostrato di soffrire match molto prolungati.
A Monte-Carlo: Matteo nel Principato ha raggiunto al massimo gli ottavi, l’ultima volta due anni fa quando fu costretto al ritiro prima di scendere in campo contro Rune dall’ennesimo problema fisico.
Lorenzo vanta i quarti raggiunti, sempre nel 2023, quando dopo aver battito Djokovic fu stoppato solo da Sinner.
Chi vincerà?
Berrettini ha fama di erbivoro (due centri al Queen’s e uno a Stoccarda sul verde, finale a Wimbledon), molto pericoloso anche sul cemento, ma ben sei dei suoi 10 titoli li ha ottenuti sul rosso. Lorenzo a sua volta è un terricolo che però ha saputo vincere sul ‘duro’ (a Napoli) oltre che sulla terra (Amburgo), raggiungendo poi una finale sul cemento a Chengdu e una sull’erba del Queen’s, raccogliendo per giunta una semifinale a Wimbledon. Lo stato di forma del momento e il giorno di riposo in più fanno pendere la bilancia dalla parte di Berrettini.