Impegnati nel loro esordio a Wimbledon, Lorenzo Musetti e Camila Giorgi sono stati sconfitti, rispettivamente, da Taylor Fritz e Magdalena Frech

Cattive notizie da Wimbledon per quanto concerne la serata di martedì: Lorenzo Musetti, atteso, a dir la verità, da una specie di ‘mission impossible’ contro Taylor Fritz, cede con il netto score di 6-4 6-4 6-3 e abbandona all’esordio il terzo Slam stagionale, proprio com’era accaduto in 3 dei precedenti 5 tornei Major disputati sin qui in carriera. Che non ci sia stata partita, lo si evince anche guardando le statistiche: lo statunitense, aiutato anche da un buon bottino di 16 ace, ha ottenuto il 92% dei punti con la prima in campo, a fronte del 68% messo a segno dal carrarino. E pensare che l’inizio era stato incoraggiante: il numero 70 del mondo, infatti, aveva piazzato subito un break e si era involato sul 3-1, poi 4-2. Da quel momento, il campione di Indian Wells ha conquistato i quattro giochi che hanno chiuso il parziale e ha poi gestito più agevolmente la restante parte dell’incontro, durato in totale 1 ora e 45 minuti.

Più inaspettata, e per questo meno facile da digerire, la debacle di Camila Giorgi: accreditata della testa di serie numero 21, la marchigiana ha subito un pesante 7-6 6-1 da Magdalena Frech, la quale, eccezion fatta per il Roland Garros 2018, non aveva mai vinto alcun incontro a livello Slam. A far la differenza è stato un primo set lottatissimo, che la polacca è stata brava ad agguidicarsi dopo 1 ora e 21 minuti di battaglia all’ultimo sangue. Sul 4-3 in suo favore, Giorgi non ha sfruttato ben 6 palle break che l’avrebbero portata a servire per il set, poi è stata lei a cedere la battuta e si è dovuta trovare nella scomoda condizione di rispondere per prolungare la frazione. Cancellati due set point, Camila è riuscita a mettere a segno il controbreak e trascinara la rivale al tiebreak, ma un inizio disastroso l’ha condannata. La numero 92 del mondo ha conquistato il set grazie ad un parziale di 7 punti a 4 e, da quel momento, non c’è stata più storia. Nei 7 game del secondo set, la campionessa in carica del WTA 1000 del Canada ha commesso ben 15 errori non forzati (solo 4 i vincenti), ottenendo solo 12 punti sui 41 disputati.