La giocatrice bielorussa ha perso la sua seconda finale in un torneo importante dopo gli Australian Open, complice una prestazione non eccellente tra il secondo e il terzo set

Foto di Ray Giubilo

Aryna Sabalenka è uscita sconfitta dalla finale del WTA 1000 di Indian Wells, superata dalla giovane Mirra Andreeva che si è imposta in rimonta con il punteggio di 2-6, 6-4, 6-3 e ha conquistato così il secondo ‘1000’ consecutivo. La partenza della giovane bielorussa era stata più che positiva, con un primo set giocato brillantemente e dove aveva sopraffatto la sua avversaria dal punto di vista fisico. Nel corso del match però gli equilibri sono cambiati, gli errori non forzati sono aumentati per la bielorussa e la condizione fisica è diventata sempre più precaria. Proprio su questi aspetti si è concentrata l’analisi della numero uno al mondo al termine del match, quando di fronte ai giornalisti presenti in conferenza stampa ha fatto il punto della situazione. “Sinceramente, ero io contro me stessa. Nel senso che ho commesso molti errori non forzati sui punti importanti, e l’ho lasciata giocare un po’ meglio. All’inizio tutto andava abbastanza bene e avevo commesso pochi errori. Ma piano piano ho iniziato a giocare molto peggio, lei ha creduto in sé stessa e io non sono riuscita a ritrovare il mio ritmo”.

A Sabalenka è stato poi chiesto se trovasse delle analogie con la sconfitta arrivata in Australia contro Madison Keys, ma su questo punto la bielorussa non è stata d’accordo. “Direi di no, agli Australian Open ho giocato peggio. Quasi come se fosse uno scherzo. Oggi al contrario ho semplicemente abbassato il mio livello in un paio di game importanti nel secondo e nel terzo set. Ma nel complesso ho giocato un tennis fantastico, ci sono solo un paio di momenti in cui devo migliorare”. Guardando ai risultati che Sabalenka ha maturato nel torneo è difficile dire il contrario, considerando a che escluso l’esordio con Birrell non ha mai concesso più di quattro giochi alle sue avversarie.