Emma Raducanu, eliminata da Caroline Garcia al secondo turno di Wimbledon, ha scacciato via tutte le pressioni dalle sue spalle in una conferenza stampa non priva di tensione

Emma Raducanu, nove mesi fa, è diventata la prima qualificata della storia a vincere un torneo del Grande Slam: è accaduto durante gli US Open, quando la diciannovenne britannica ha trionfato senza cedere alcun set in nessuna delle 10 partite (7 di main draw più 3 di qualificazioni) disputate. Numero 150 durante quelle settimane, la nativa di Toronto è salita fino a un passo dalla top 20 e, non avendo punti da difendere, il suo ranking è cresciuto giorno dopo giorno: basti pensare, a tal proposito, che farà il debuto nella top ten al termine del torneo di Wimbledon. Dopo la straordinata cavalcata newyorkese, tuttavia, la tennista di origini rumene non si è più ripetuta ai livelli messi in mostra negli Stati Uniti: il suo record, da quel momento, è di 11 vittorie a fronte di 15 sconfitte, senza mai riuscire a vincere più di due match consecutivi.

A Wimbledon, Slam casalingo nel quale è stata la star indiscussa del Centre Court, Raducanu è stata battuta nettamente al secondo turno da Caroline Garcia, scatenando le consuete critiche della stampa, che inizia a spazientirsi vista la sua discontiuità di rendimento. Per quanto concerne la pressione, però, la testa di serie numero 10 della manifestazione dell’All England Club, ha voluto ricordare una cosa: “Non sento alcun tipo di pressione – ha riferito la campionessa degli US Open –. Perché dev’esserci pressione? Mi sembra uno scherzo, dato che ho letteralmente vinto uno Slam. Sì, viene posta tanta attenzione sui miei risultati, ma sono una ragazza che ha trionfato in un Major e questo non mi potrà mai non essere riconosciuto. La pressione dovrebbe essere sulle spalle di coloro che non ce l’hanno fatta“.

“Tornare a New York – ha proseguito Raducanu – sarà molto bello, perché adesso ho fatto un bel po’ di esperienza nei grandi tornei e sui campi principali, quelli in cui sei tu sotto la luce dei riflettori. Non mi dispiace essere in questa situazione e sono al lavoro per migliorare e imparare a gestire sempre meglio i momenti del match. Sto apprezzando tutto ciò che sto vivendo nell’ultimo periodo”.