Con il titolo di Dubai, Mirra Andreeva diventa la più giovane campionessa WTA 1000 di sempre e si piazza tra le prime 10 del mondo. La giovane 17enne spezza record di precocità e si prepara a una carriera brillante
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Mirra Andreeva non è ancora maggiorenne. La giovane tennista russa, classe 2007, ha ancora 17 anni e ha già compiuto diverse imprese e segnato alcuni record. Secondo la carta d’identità anagrafica non è ancora grande ma se guardiamo la carta d’identità tennistica è grande abbastanza da tenere testa alle giocatrici più forti del mondo e per provare a impensierire chi tiene alto il nome del tennis femminile.
La vittoria in finale al WTA 1000 di Dubai contro Clara Tauson, che le ha procurato il suo secondo titolo della sua precocissima carriera, l’ha fatta diventare la più giovane tennista a vincere un torneo di questa categoria da quando è stata istituita nel 2009. E le sorprese non finiscono qui: perché se il 24 febbraio alle ore 11:30 segna l’arrivo dell’agente Cooper a Twin Peaks, per Andreeva questo lunedì segna il suo ingresso nella top 10 ed è la più giovane a riuscirci dai tempi di Nicole Vaidisova nel 2006 (prima di lei era successo solamente nel 2004 con Maria Sharapova, nel 1999 con Serena Williams, nel 1998 con Venus Williams e nel 1989 con l’allenatrice di Andreeva, Conchita Martinez).
“Ho sempre sognato di tenere una conferenza stampa con un trofeo di un WTA 1000 al mio fianco, quindi finalmente è successo – ha sorriso Andreeva nella sua conferenza stampa dopo la finale a Dubai – Ma ho visto le vincitrici bere un bicchiere di champagne. È un peccato che io abbia ancora 17 anni. Presto ne compirò 18. Spero di riuscire a vincere un altro torneo, e lì berrò il mio primo bicchiere di champagne”. La genuinità e l’ingenuità della siberiana ci ricorda quanto lei sia piccola e quanto sia importante conservare l’aspetto giocoso di questo sport indipendentemente dalla pressione che ne deriva: “Tutto [il montepremi] va sulla carta di credito di mio papà perché non ne ho ancora una. Non posso avere un mio conto in banca perché non ho 18 anni. Spero che mi lasci qualcosa da spendere da qualche parte, per comprare patatine e Coca-Cola”.
Nominata “Newcomer of the year” dalla WTA nel 2023, Andreeva dopo la vittoria di Dubai – dove tra le quali ha sconfitto tre ex campionesse slam: Elena Rybakina, Iga Swiatek e Marketa Vondrousova – ha incassato una serie di record: è la quinta giocatrice ad aver vinto più titoli WTA prima di compiere 18 anni, unendosi a Maria Sharapova, Michaella Krajicek, Nicole Vaidisova e Coco Gauff. Oltre ad essere la sesta teenager a vincere un titolo WTA 1000, dopo Gauff, Swiatek, Andreescu, Bencic e Azarenka, è la terza teenager a raggiungere e vincere una finale WTA 1000 dal 2020 (le altre sono state Swiatek a Roma nel 2021 e Gauff a Cincinnati nel 2023). Tornando indietro di oltre 30 anni, Andreeva è la seconda teenager a vincere il titolo negli Emirati Arabi Uniti, dopo un nome ben conosciuto come Rafael Nadal. La cosa incredibile è che la tennista russa non compirà 18 anni prima della fine di aprile, sarà quindi teenager per altri 26 mesi, il che significa che ha ancora tempo per infrangere altri record.
Il suo è un talento precoce, esplosivo, grandioso. E un talento così precoce forse non lo si vedeva dai tempi di Martina Hingis. Andreeva ha cominciato a giocare a tennis a 6 anni e da giovanissima si è spostata prima a Sochi e poi a Cannes con la sorella Erika, anch’essa tennista professionista, sotto la supervisione di Jean-René Lisnarde Jean-Christophe Faurelprima di arrivare ad avere Conchita Martinez come coach. In anticipo sui tempi che normalmente un giocatore ha per maturare il proprio gioco, Mirra ha fatto il suo esordio nel circuito professionistico già nel febbraio 2022, a nemmeno 15 anni. Quell’anno ha vinto 6 titoli, ha esordito nel torneo di Monastir con una wildcard e ha concluso con un bilancio positivo di ben 39 vittorie e 9 sconfitte. Il 2023 l’ha vista fare il suo debutto tra le prime 50, raggiungere il quarto turno al WTA 1000 di Madrid, il terzo turno al Roland Garros (diventando la più giovane dal 2005 che dalle qualificazioni ha raggiunto questo traguardo) e gli ottavi di finale a Wimbledon. Il 2024 l’ha consacrata tra le migliori vedendola raggiungere la semifinale del Roland Garros, ottenere la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi in coppia con Diana Snajder e chiudere l’anno in sedicesima posizione.Il resto è storia e la storia sembra suggerire che accadranno grandi cose in futuro. Mirra Andreeva aveva come obiettivo quello di raggiungere la top 10 entro la fine del 2025; è solamente la fine di febbraio ed è già numero 9 del mondo. Il suo prossimo obiettivo è la top 5: “Penso che sarà dura entrare nella Top 5. Questo è esattamente l’obiettivo che mi prefiggo, essere nella Top 5 entro la fine dell’anno. Sono molto curioso di sapere se sarò in grado di raggiungerlo“. Quello che è interessante notare in questa sua ascesa è il grande lavoro mentale che ha svolto, la giocatrice russa infatti aveva dichiarato nei giorni scorsi di aver iniziato a lavorare con uno psicologo dello sport imparando la gestione della rabbia e dei momenti più difficili: “Cerco di accettare quando a volte le cose non vanno come voglio. In un certo senso le lascio andare”. Di pressione addosso ne ha tanta Mirra Andreeva e per questo è ancora più ammirevole la maturità con cui nel discorso di premiazione a Dubai ha affermato: “Voglio ringraziarmi per non aver mai mollato e per aver sempre affrontato la pressione”. Occhi puntati sui prossimi tornei perché la giocatrice russa potrebbe rimescolare ulteriormente il ranking WTA e facci sognare nei prossimi slam.