La numero uno al mondo, che esordirà al secondo turno di Doha contro Raducanu o Alexandrova, è tornata a parlare della sconfitta subita nella finale del primo Slam della stagione
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DOHA – Tutto è eclatante in Aryna Sabalenka, fa rumore. I colpi sempre violenti, gli atteggiamenti in campo, le proteste dei giorni scorsi per il tipo di palline che si utilizzano in questo torneo, colpevoli di rovinarsi troppo presto, anche il dolore per una sconfitta imprevista come quella che, nella finale in Australia, le ha negato la terza vittoria di fila nello Slam di apertura della stagione. «Sono stati giorni difficili, è vero. Per una settimana ho pensato in continuazione a quella partita, anche di notte. Poi il tempo passa, capisci che di errori ne hai fatti pochi, che Madison (Keys, la vincitrice dell’Open, nda) ha semplicemente giocato come una fuori di testa. Era la sua giornata, c’è poco o niente di cui pentirsi. Credo di essermi messa definitivamente alle spalle quella partita, sono pronta a tornare in campo».
La nuova numero 1 del mondo – primato riconquistato l’11 novembre scorso – ha già vinto un torneo quest’anno, a Brisbane, ma ha solo 186 punti di vantaggio su Swiatek, che invece non alza un trofeo da giugno ma che qui sembra praticamente imbattibile. Ma è meglio essere cacciatrici o prede? «Tutti vogliono essere il numero 1 della classifica, naturalmente – la risposta di Aryna – ma se parliamo di pressione non penso che abbia molta importanza essere 1 o 2, anche il numero 5 o 10 del mondo sente la pressione, bisogna solo capire come affrontarla. Ormai credo di aver superato quella fase in cui mi preoccupavo per qualsiasi cosa, in questo momento la mia priorità è cercare di migliorarmi ogni giorno, di trovare quella cosa, quel particolare, in cui non sono abbastanza brava e lavorarci sopra. Forse la pressione che sento riguarda invece la voglia e la necessità di mantenere il mio solito spirito combattivo. Se quello c’è, funziona tutto il resto».
Lottatrice anche fuori dal campo, Sabalenka si è mostrata perplessa, oltre che sulla durata della palline, anche sul calendario, particolarmente fitto in questo periodo. «Abbiamo ora due tornei 1000, a Doha e la prossima settimana a Dubai, e poi a marzo Indian Wells e Miami. E’ un programma piuttosto duro, soprattutto se vinci qualche partita non hai molto tempo per recuperare e prepararti al meglio. Bisogna fare delle scelte, credo che credo che affronterò i prossimi due tornei solo come preparazione per la “Sunshine Double”, dove vorrei fare davvero bene».
Saranno contenti i tifosi di queste parti, che però forse dovrebbero prendersela anche con l’incauto cronista locale che ha scambiato in conferenza stampa la numero 1 del mondo per un’altra bielorussa, Azarenka. Prima ha esordito chiamando Sabalenka “Viktoria” poi ha continuato con “lei che ha vinto due volte a Doha”, al che Aryna – che ha trionfato qui solo nel 2020 – si è ricordata di avere una tigre tatuata sul braccio ed ha ruggito: «Mi stai confondendo con Vika, con te non parlo più. Prossima domanda?».