Termina di fatto qui la vicenda che ha visto coinvolta la giocatrice polacca lo scorso anno, per cui ha già scontato un mese di sospensione sul finire della scorsa stagione
Tramite una nota ufficiale apparsa sul proprio sito, la WADA ha confermato che non farà ricorso al CAS in merito al caso che ha visto protagonista Iga Swiatek. La giocatrice polacca era stata trovata positiva lo scorso agosto alla sostanza illegale della Trimedazina, evento per il quale Swiatek ha dovuto scontare un mese di sospensione che le è stato comminato dall’ITIA. La polacca infatti era riuscita a dimostrare che l’assunzione della sostanza era dovuta alla contaminazione di un farmaco assunto dalla giocatrice a base di melatonina – utilizzata da Swiatek per combattere i problemi legati al Jet Lag – per cui l’ITIA ha stabilito che il livello di colpa sia “Nessuna colpa o negligenza significativa”. Da qui la la proposta – accettata dalla polacca – della sospensione di un mese, scontata in due tranche (dal 22 settembre al 4 ottobre e poi dal 28 novembre al 4 dicembre).
Come ormai ben sappiamo, la WADA avrebbe potuto appellarsi alla decisione dell’ITIA e fare quindi ricorso al CAS di Losanna, così come accaduto nel caso Sinner. Questo però non è avvenuto, perchécome si legge nel comunicato ufficiale dell’Agenzia Mondiale dell’Anti-Doping “esperti scentifici della WADA hanno confermato che lo specifico scenario di contaminazione della melatonina, come presentato dall’atleta e accettato dall’ITIA, è plausibile e che non ci sarebbero basi scientifiche per contestarlo al CAS“.