Stefano Vukov, allenatore di Elena Rybakina, è stato intervistato da Tennis Majors, testata alla quale ha potuto spiegare che, secondo la sua opinione, nazionalità e bandiere nel tennis contano poco o nulla

Elena Rybakina, campionessa dell’edizione 2022 di Wimbledon, è diventata la prima kazaka della storia del tennis a vincere un torneo del Grande Slam. La numero 23 del mondo, però, è nata e cresciuta a Mosca, città nella quale vive tutta la sua famiglia: questo proprio nell’anno in cui gli atleti russi e bielorussi sono stati esclusi dalla manifestazione a causa della guerra contro l’Ucraina. I media occidentali, allora, hanno puntato molto sulla controversa nazionalità della 23enne dell’Est Europa, provocando spesso imbarazzo negli occhi di Rybakina e infastidendo non poco il suo coach Stefano Vukov, allenatore italo-russo che, intervistato per Tennis Majors, ha puntato molto su un concetto: il tennis è uno sport individuale, formato da singoli atleti che poco o nulla hanno a che fare con le bandiere e le nazionalità, attributo che non conta nulla secondo la sua opinione. Forte, dunque, la stoccata nei confronti della cultura occidentale da parte del coach della nuovissima campionessa Slam.

“Tutti noi che veniamo dall’Europa dell’Est – ha affermato Vukov – dobbiamo lottare contro i pregiudizi occidentali, è tutto più difficile. Lei è abituata, io sono abituato. Quando, nel 2018, ha cambiato nazionalità da russa a kazaka, sono successe praticamente le stesse cose che stanno accadendo in questi giorni, ci sono state poste le stesse domande, anche se magari con delle finalità differenti. Ma lei si è abituata: come dicevo prima, siamo sempre al centro di questioni controverse, ma, ad essere onesti, cosa stanno cercando tutti da noi? Alla fine, loro sono tennisti e la bandiera in questo sport non conta nulla, noi siamo qui solo per vedere i migliori tennisti al mondo giocar bene e per divertirci. Lei ha saputo gestire molto bene la situazione con i media, soprattutto perché si aspettava queste domande e queste reazioni. Elena, va detto, ha un rapporto fantastico con la federazione kazaka: il presidente è venuto a sostenerla oggi, così come il ministro dell’economia. Tutti sono stati molto gentili nei suoi confronti e l’hanno aiutata molto, quindi penso che lei si senta molto kazaka ormai“.