Primo successo per l’americano al terzo confronto ufficiale tra i due, che ora affronterà Monfils al prossimo turno nello stesso quarto di tabellone che vede protagonista Sonego

Foto di Ray Giubilo

Si ferma al terzo turno il cammino di Lorenzo Musetti agli Australian Open 2025! Il tennista di Carrara è costretto ad arrendersi a Ben Shelton, che si impone con il punteggio di 6-3, 3-6, 6-4, 7-6(5) in quasi tre ore di gioco. L’azzurro può recriminare qualcosa sul finire del terzo set che lo ha visto uscire sconfitto dopo un paio di occasioni per passare in vantaggio, ma merito di Shelton di saper concentrare il suo miglior gioco nelle fasi più delicate dell’incontro. Rimane comunque una buona campagna australiana quella dell’azzurro, che poteva forse fare qualcosa di più ma che ha ottenuto buone risposte soprattutto sul piano della tenuta nervosa da cui può ripartire.

Il set d’apertura è stato condizionato pesantemente dal break arrivato in favore di Shelton nel secondo gioco. Il vantaggio acquisito consente infatti all’americano di poter esplodere la potenza dei propri colpi con maggiore tranquillità – con gli scambi che inevitabilmente si accorciano – nonostante tre dei cinque turni di battuta si siano risolti ai vantaggi. Musetti ha anche accusato un piccolo malessere fisico sul cambio campo del 4-1, probabilmente dovuto alle condizioni climatiche australiane che anche quest’oggi fanno registrare temperature elevate.

Il secondo parziale vive su un equilibrio ancora più sottile del precedente, con nessuno dei game che si è prolungato ai vantaggi e con l’unico momento di rottura arrivato nel sesto gioco. Al termine di un lunghissimo scambio tra i due, Musetti prende l’iniziativa e scendendo a rete riesce a chiudere con uno smash vincente che vale il break che gli consente di salire 4-2 e servizio. Proprio il prolungamento degli scambi da fondo è una delle chiavi che ha permesso all’azzurro di entrare maggiormente in partita, potendo così mettere in mostra le tante variazioni del suo gioco. Dal canto suo Shelton fa registrare un pesante 17% di punti ottenuti con la seconda, sicuramente uno dei colpi su cui maggiormente deve ancora lavorare l’americano.

Musetti prova a beneficiare del set vinto e cerca di mettere ulteriormente in difficoltà l’americano, costretto a fronteggiare palle break nel quinto e nel settimo gioco. In entrambi i casi Shelton si salva con una buona prima che indirizza lo scambio, su cui oggettivamente l’azzurro ha poco da poter recriminare. Il rammarico per le occasioni mancate cresce esponenzialmente per Lorenzo quando nel decimo gioco vanifica un vantaggio di 40-15 e cede il servizio all’americano che vale il secondo set, conquistato per 6-4 in tre quarti d’ora. Un set che racconta tanto di entrambi i giocatori in campo, di un Musetti che dovrebbe trovare soluzioni anche quando si va nella lotta e di uno Shelton che se sostenuto dal servizio – 80% di punti con la prima, entrata in campo l’81% delle volte – riesce a esprimersi in maniera totalmente differente.

Una delle cose migliori fatte da Musetti in questa partita è proprio in avvio di quarto set, con Shelton che ha provato ad ammazzare la partita realizzando un ulteriore break in avvio che vale il 3-0. Sostenuto dal servizio, l’azzurro approfitta di un vero e proprio passaggio a vuoto dell’avversario nel quinto gioco dove mette una sola prima in campo e cede a sua volta il servizio per riportare il set “on serve”. Il match vive così una ulteriore fase di stallo che si prolunga fino al tie-break, con Musetti che però è bravo a gestire la pressione di servire per ben due volte per rimanere nel match. L’inizio del tie-break sorride a Shelton con il mini-break che arriva nel terzo punto su un dritto di Lorenzo che vola via, che però si riscatta poco dopo e sorprende a rete l’americano che non organizza in tempo la volee. Nel momento più importante della partita – il 5-5 del tie-break con Musetti al servizio – i due giocano uno scambio incredibile, Shelton prova a uscirne per primo con una smorzata delicatissima su cui Musetti arriva in tempo ma non riesce a organizzare il vincente. Ottenuto il mini-break, chiudere al servizio resta una formalità e al primo match point la partita termina in favore della testa di serie numero 21 del seeding.