La nuova generazione sta arrivando di corsa e in questo Australian Open tanti teenager si stanno rendendo protagonisti
New kids on the block. Non abbiamo più Federer, Murray, Nadal, Djokovic è comunque agli sgoccioli di una carriera clamorosa, e allora avanzano velocemente i campioni di domani. Non bastassero Sinner e Alcaraz, 44 anni in due, il futuro del tennis sembra assicurato da una masnada di teenager senza paura, come stanno evidenziando gli Open d’Australia, dove Fonseca, Mensik e Tien – tutti sotto i vent’anni – hanno battuto tre Top Ten, Rublev, Ruud e Medvedev. Dopo aver glorificato giustamente Joao Fonseca, il più giovane di tutti con i suoi 18 anni e 4 mesi (tra l’altro vincitore di Tien nell’ultima finale del torneo Next Gen) e aver preso nota dei progressi di Jakub Mensik – 19 anni e 3 mesi, in evidenza già da un anno – ieri abbiamo visto tutti cosa ha combinato Learner Tien, secondo americano più giovane (è nato il 2 dicembre del 2005) ad arrivare al terzo turno in Australia nell’era Open dopo un certo Pete Sampras. Se del biondo brasiliano è rimasta impressa la potenza dei suoi colpi, hanno stupito del ragazzo figlio di genitori vietnamiti la duttilità del suo gioco e la capacità di reggere – di testa e di fisico – per cinque ore contro il numero 5 del mondo. Lui che non aveva mai giocato sulla lunga distanza, ha vinto due partite al quinto set (contro l’argentino Carabelli prima di Medvedev), e domani se la vedrà con i tocchi e l’estro del francese Moutet, anche lui mancino. Mensik è già 48 del mondo, Fonseca (112) e Tien (121) dovrebbero entrare con questi risultati tra i primi cento del ranking.
Ma non ci sono solo loro, a spingere per accaparrarsi un posto al sole nel mondo del tennis. Segnaliamo lo statunitense Basavareddy – che ha lottato per quattro set con Djokovic al primo turno ed era reduce dalla semifinale di Auckland – poi lo spagnolo Landaluce (19 anni compiuti l’8 gennaio) che da un paio di anni è eccessivamente pubblicizzato ma ha comunque grande qualità ed a Melbourne si è qualificato per la prima volta in uno Slam, il belga Blockx (che nel 2023 battè Tien nella finale junior di Melbourne e che ricorderete protagonista di un gran match in Davis a Bologna contro Berrettini), il francese Debru e due diciottenni arrembanti come l’austriaco Schwarzler e il giapponese Sakamoto, spesso compagno di doppio del nostro Cinà, che è più indietro rispetto a loro ma è anche più giovane (17 anni e 7 mesi).
In campo femminile, il 2025 dovrebbe essere l’anno della definitiva consacrazione di Mirra Andreeva, che diventerà maggiorenne il 29 aprile ma che lotta già nel circuito maggiore da un paio di anni (a Melbourne è appena entrata negli ottavi) e che è 15ª nel ranking. L’Australia ha trovato un’ottima giocatrice in Maya Joint (18 anni e 7 mesi), capace di travolgere Linette e Kenin a Hobart, dove si è fermata in semifinale, mentre un’altra diciottenne come Sara Bejlek, qualificata agli Open d’Australia, sembra garantire la continuità ad alti livelli della scuola della Repubblica Ceca. E mentre aspettiamo la risalita di Brenda Fruhvirtova, classe 2007, frenata nello scorso anno da vari infortuni ma capace di dare 6-0 6-2 a Errani nelle qualificazioni di Melbourne, ci sentiamo di garantire sul futuro roseo della statunitense Iva Jovic, che ha compiuto 17 anni il 6 dicembre e che negli ultimi due Slam (a Flushing Meadows e a Melbourne) ha superato il primo turno.
Saranno famosi, basta aspettare.