Il caso della positività di Iga Swiatek ha riacceso gli animi nel tour, con Simona Halep che come accaduto per Sinner non ha usato mezzi termini per manifestare il suo malcontento
Iga Swiatek è risultata positiva alla Trimetazidina, e ha ricevuto e accettato la sospensione inflitta dall’ITIA della durata di un mese. Un caso che, come era lecito aspettarsi, ha scatenato le più diverse reazioni nel tour, soprattutto da parte di quei giocatori e giocatrici che hanno vissuto una situazione simile. Su tutte è tornata a parlare Simona Halep, che come ormai ampiamente noto era stata sospesa per 4 anni – pena ridotta poi a 9 mesi lo scorso marzo, pur avendone scontati lei diciassette – per l’assunzione del Roxadustat durante gli US Open del 2022. In un lungo post pubblicato sul suo profilo Instagram, la giocatrice rumena ha usato parole forti contro l’ITIA e ha manifestato tutta la sua indignazione per quella che a suo dire è una evidente disparità di trattamento. “Per me è davvero impossibile capire una cosa del genere. Mi chiedo, perchè c’è una differenza così grande nel trattamento e nel giudizio? Non riesco a trovarla e non la trovo. Ci può essere solo una risposta logica, ovvero la cattiva volontà dell’ITIA, organizzazione che ha fatto di tutto per distruggermi.”
Lo sfogo amaro di Halep continua, sottolineando il calvario che ha dovuto subire in questi anni per cercare di dimostrare la sua innocenza. “Ho perso due anni di carriera, tante notti insonni, pensieri, ansia e domande senza risposta. Ma la giustizia ha vinto, si è scoperto che si trattava di una contaminazione e che il passaporto biologico era una pura invenzione. E ho vinto anche qualcosa di più importante: la mia anima è rimasta pulita“.