Massimo d’Adamo torna sul trionfo in Coppa Davis, per dare il giusto valore alla figura di Matteo Berrettini che a Malaga è stato altrettanto importante per il successo azzurro

Foto di Ray Giubilo

Nell’ articolo “Fattore J” pubblicato all’indomani della vittoria in Coppa Davis, esaltavo la leadership di Jannik Sinner sul resto del gruppo. Ribadisco il mio pensiero ma non volevo fare di Matteo Berrettini una figura sbiadita.

A sollevarmi il dubbio è stato Massimo Mereu, affermato scrittore fantasy dei giorni nostri. Ecco cosa mi scrive:
Che la presenza di Jannik Sinner sia stata determinante nel “cammino verso la vittoria” della nostra terza Coppa Davis è certamente indubbio, confermando la presenza di quel Fattore che fa la differenza anche in una competizione a Squadre. Comunque, trovo corretto e importante sottolineare anche lo straordinario contributo fornito da Matteo Berrettini alla giusta causa. Le sue lacrime mi hanno commosso ed evidenziano l’enorme sacrificio e amore verso questo sport, contro ogni avversità. Il suo è un esempio di vita che raccolgo con forza: ‘non arrendersi mai di fronte ad ogni tipo di avversità andando avanti con coraggio’. Questa Coppa Davis, mi sento di dire, vorrei fosse soprattutto la sua vittoria. Su Jannik non aggiungo altro, lo seguo da quando aveva 14 anni e lo adoro in tutto e per tutto.
Buona giornata caro Max e a presto!

Il Tuo amico Massimo.

Concordo in pieno con la riflessione del mio appassionato lettore, e se questo è stato il messaggio del mio articolo mi scuso col valoroso Matteo.