Jannik Sinner e il suo timbro nella vittoria in Coppa Davis: la sua leadership aiuta tutta la squadra

Foto Brigitte Grassotti

Potrebbe apparire ingeneroso addurre a un solo giocatore tutti i meriti di una vittoria a squadre, poiché così non è! La storia dello sport tuttavia è lì a dimostrare che senza una sana ‘leadership’ in campo il successo di un collettivo è più difficile da cogliere. L’inglesismo, lo sanno anche i sassi, allude alla capacità di un soggetto particolare a guidarne altri verso obiettivi comuni. Si parla di illuminazioni tecnico-tattiche, naturalmente, ma soprattutto  di un personalità in grado di scatenare nel team reazioni motivazionali.
Affinché sia tale, la leadership deve essere funzionale al gruppo così come quest’ultimo deve rendersi disponibile se richiamato all’ordine dal più blasonato collega. Viceversa, la leadership sarebbe null’altro che un egocentrismo dalle gambe corte se non addirittura deleteria.

Tutta questa filippica per dire che  questa terza Davis maturata in terra andalusa è un successo di tutti, naturalmente, ma che ancora una volta ha fatto di Jannik Sinner una presenza determinante sia per il rendimento in campo sia per la contagiosa compostezza mentale che ha tenuto tutti lontani da inutili tensioni. Al punto da disturbare la genetica e farne un FATTORE J di natura vincente e rassicurante, un felice rifrullo capace di far confluire qualità tecniche fisiche e mentali verso uno  stesso punto, in uno stesso momento. Chiamato in causa nei momenti topici del match,  il FATTORE J ha risolto con padronanza la questione argentina in prima giornata e spianato la strada alle restanti due contro temibili Australia e Olanda.

Ora il totale dice tre ma tutto fa pensare che lo squadrone azzurro, possa avviare uno di quei flussi virtuosi in grado di segnare epoche indimenticabili. Difficile eguagliare le 32 coppe andate all’Australia o le 30 agli Stati Uniti d’America ma combinati come siamo è lecito guardare alle 10 di Francia e Regno Unito con moderato appetito. Intanto abbiamo agganciato Germania, Russia e Repubblica Ceca e a poche lunghezze intravediamo Spagna e Svezia.
Siccome ogni previsione offre il fianco a dubbi, aggiungo e chiudo dicendo che, vista l’età, avremo il FATTORE J dalla nostra per molto tempo ancora