La coppia azzurra viene sconfitta da Arevalo/Pavic ed eliminata ai gironi delle Finals, ma si dichiarano pronti per Malaga
TORINO – Era la partita decisiva per restare in gioco nelle Atp Finals, dopo il successo all’esordio su Ebden e Bopanna e la sconfitta di due giorni fa con Krawietz-Puetz, e perdere con la prima coppia del mondo non è certo un risultato disdicevole. Però questa volta, dopo tre sconfitte a senso unico incassate in questa stagione con Arevalo e Pavic (una nella finale del Roland Garros), avevamo tutti sperato in un esito diverso, dopo il brillante secondo set della coppia azzurra. E invece, è arrivato il crollo nel match tie break. «Purtroppo – è l’opinione di Andrea Vavassori – giocando su così pochi punti, su una superficie veloce come questa, se vai sotto è difficile recuperare. Loro sono scappati via subito, Arevalo ha risposto benissimo e noi no». «Senza nulla togliere agli avversari – aggiunge Simone Bolelli, alla seconda partecipazione alle Finals dopo l’avventura londinese con Fognini del 2015 – io credo che nei grandi tornei, come la Davis e le Finals, si debba giocare con il solito format, con il terzo set regolare, come avviene negli Slam. In assoluto c’è rammarico perché volevamo almeno arrivare in semifinale. Ci consoliamo pensando ai risultati della stagione, che nel complesso è stata molto buona (la coppia è salita al quarto posto del ranking, ndc) e alle emozioni che questa settimana ci ha comunque regalato». «E’ vero – interviene Vavassori – la partita vinta contro Ebden e Bopanna è stata la più grande emozione della stagione. Il tifo, giocare nella mia città, le lacrime di mio padre, tutte sensazioni impagabili. E poi dobbiamo guardare al futuro, possiamo fare ancora grandi cose. Secondo me siamo già tra le più importanti coppie azzurre della storia, e abbiamo ancora tanta voglia di fare bene».
«E la nostra stagione non è finita – ricorda Bolelli – è rimasto un pezzettino… piuttosto importante». Ecco, la Coppa Davis. Da giovedì saremo impegnati a Malaga, a difendere il titolo conquistato un anno fa. Il debutto è in programma contro l’Argentina, poi eventualmente affronteremo una tra Stati Uniti e Australia, la nazione battuta nel 2023. «Noi siamo pronti – continua Bolelli – il format cambia, si giocano tre set… regolari, sappiamo che il doppio in questa formula è decisivo, giocandosi sull’1-1. Ci siamo già passati, nel girone eliminatorio, sappiamo quello che ci aspetta». «Abbiamo una squadra fortissima – Vavassori prova ad anticipare le convocazioni del Ct Volandri, attese per domani – l’Italia può contare sul numero 1 del mondo, Sinner, su un Top 20 (Musetti, ndc) e su Berrettini, in grande rimonta. E poi ci siamo noi». L’ipotesi che Volandri possa sparigliare le carte, schierando Jannik anche in doppio, non toglie il sonno ai nostri “titolari”. «Beh, noi siamo… l’usato sicuro – è il parere di Bolelli – una coppia affiatata che gioca insieme da un anno e mezzo. Se venisse scelto invece Sinner, bisognerà adattarsi e lo faremo». «Le ipotesi sono due – chiude Vavassori – o giochiamo noi due o Jannik con me o Simone».