Analizzando gli insights di Shanghai, la semifinale tra Sinner e Machac si prospetta un duello tra diritti di altissima qualità

Dati forniti da Tennis Data Innovations e Tennis Viz

Se ci si fermasse ai freddi numeri, Tomas Machac nemmeno dovrebbe entrarci in campo nella semifinale di Shanghai contro Sinner. Tutto è contro di lui o, meglio, tutto è a favore del numero uno del mondo… forse un po’ scontato.

L’unico precedente tra i due risale al 1000 di Miami di quest’anno, dove Jannik vinse in due set.

Andando oltre, è utile fare qualche considerazione sul livello di prestazione fornita da entrambi i giocatori nel corso della settimana.

Partiamo da Jannik: ogni voce supera di gran lunga il livello medio del tour (primi 100 giocatori al mondo), e questo, per chi osserva gli altri dall’alto della sua posizione, è il minimo sindacale. Più interessante notare come servizio e diritto questa settimana siano entrambi in saldo positivo rispetto alle prestazioni medie del suo ultimo anno. Il diritto +0,4%, il servizio addirittura +0,7%, segno che il lavoro continuo su questi fondamentali sta producendo frutti. A un miglioramento decisivo dei suoi colpi più altalenanti – servizio in particolare – risponde una leggera flessione nelle prestazioni in risposta e di rovescio, esecuzioni per cui è naturalmente portato e che – non va dimenticato – rappresentano le certezze del suo gioco, con valori da leader del tour.

Quanto a Machac, la sorpresa della settimana pare essere l’enorme miglioramento ottenuto con il diritto, tanto da sfiorare i livelli di Jannik. Rovescio e risposta, per quanto validi, decisamente inferiori ai valori dell’avversario, ma il punto su cui concentrarsi – per trarne un vantaggio – è il servizio, in evidente calo rispetto al suo normale rendimento e soprattutto sotto la media dei primi 100 al mondo.

Si diceva di un servizio in grande spolvero per Jannik. Nella tabella, lo “Score” è rappresentato dai numeri di Sinner a Shanghai; “Player Avg” indica la media delle sue prestazioni in battuta durante l’anno.

10 ace di media a match rispetto a poco più di 7, doppi falli ridotti a meno di un terzo di quanto è solito fare, e percentuale delle prime di servizio in campo al 70%, di ben 8 punti superiore allo standard.

Come recita ad ogni conferenza stampa: “Devo continuare a migliorare!”. E i numeri sono dalla sua parte.