Ennesima sentenza al veleno dell’australiano, che si scaglia contro Carlos Bernardes dopo l’errore a Shanghai

foto Ray Giubilo

Lo sputa sentenze Kyrgios non si placa. Da quando ha abbandonato – temporaneamente? – il campo per vestire i panni di commentatore, l’australiano sembra avvertire il bisogno di sfogare le sue frustrazioni contro qualcuno. Dopo le frecciatine al veleno scagliate a ripetizione contro Sinner – l’ultima risale proprio a ieri quando, ipotizzando di giocare un torneo di doppio, ha sottolineato che non potrà mai accompagnarsi con Jannik dato che ha intenzione di fare coppia solo con giocatori puliti -, nel suo mirino è entrato l’arbitro Carlos Bernardes, reo di aver commesso, nell’incontro tra Cobolli e Wawrinka a Shanghai, uno dei più incredibili errori arbitrali mai visti.

L’errore è innegabile, intendiamoci: causa un ritardo nell’assegnazione del primo 15 del game, Bernardes concede solo successivamente il punto al giocatore sbagliato, agevolando il break ottenuto da Cobolli nel terzo.

Ancora più incredibile, tuttavia, è il fatto che nessuno tra campo e tribune – coach e staff di Wawrinka in particolare, si sia accorto e abbia segnalato l’errore.

Sulla buonafede dello sbaglio però non credo si possa obiettare, essendo Bernardes uno storico giudice di sedia, prossimo al ritiro a fine 2024, tra i più apprezzati e benvoluti del tour.

Eppure Nick, che naturalmente qualche episodio di acredine in passato con Bernardes l’ha avuto, non ha perso tempo per gridare tutto il suo sdegno.

Non è forse un caso che l’ultimo fatto incriminato coinvolgesse Kyrgios e Sinner, ancora lui, in un match di ottavi di finale a Miami 2022. Per farla breve, Bernardes assegna a Kyrgios un penalty point nel tie break del primo set per aver parlato con il suo staff; Nick non la prende bene, ne seguono scenate, insulti, racchette distrutte e, inevitabilmente, un penalty game.

Sinner vincerà l’incontro per 76 63. Evidentemente, nella visione distorta di Kyrgios, anche in quell’occasione subì un’ingiustizia…