Le parole dello spagnolo dopo il successo in finale a Pechino, grazie al quale ha conquistato il sedicesimo titolo della sua carriera

Foto Ray Giubilo

Penso che le nostre partite facciano bene al tennis: match equilibrati e intensi, scambi pazzeschi e grandi punti. Penso soprattutto alle persone che normalmente non seguono il tennis e che magari grazie a queste partite si avvicinano al nostro sport, cominciano a seguirlo, o addirittura a praticarlo“. Ha parlato così in conferenza stampa Carlos Alcaraz dopo il successo in finale all’ATP 500 di Pechino contro Jannik Sinner per 6-7(6) 6-4 7-6(3), che gli ha permesso di conquistare il sedicesimo titolo della sua carriera.

Ogni volta che scendo in campo con lui cerco di godermi il momento – ha continuato lo spagnolo -, anche se a volte non è facile: oggi sono molto felice perché ho battuto uno dei migliori giocatori del mondo, se non il migliore. Significa che sto facendo le cose giuste, significa che il lavoro sta dando i suoi frutti. Sono orgoglioso di tutto quello che ho fatto nel corso dell’ultimo mese: mi sono allenato duramente, sia dal punto di vista fisico che sul campo. Questo tipo di impegno mi ha consentito di vincere qui a Pechino e di chiudere in bellezza con una grande finale, nella quale entrambi abbiamo espresso il nostro miglior livello di tennis, e ripenso in particolare al tie-break decisivo“.

A Pechino è arrivata per Alcaraz una vittoria molto importante per ritrovare il sorriso: “Non mi ero accorto delle lacrime di Ferrero alla fine della partita. La verità è che gli ultimi due mesi non sono stati facili, un periodo complicato dentro e fuori dal campo, e ne siamo usciti insieme. È stato speciale alzare questo trofeo davanti al mio team e a parte della mia famiglia. Grazie a tutti loro nel corso delle ultime settimane ho ritrovato la voglia di viaggiare e le motivazioni giuste. Dopo New York ho vissuto un momento complicato, ero giù di morale, demotivato, non avevo voglia di prendere in mano la racchetta: abbiamo parlato molto, rimesso le cose a posto, ho capito che dovevo tornare in fretta ad allenarmi, per tornare in campo più forte sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista fisico. Abbiamo lavorato sodo per tornare a vivere insieme dei momenti del genere e quindi immagino che il match di oggi sia stato emozionante anche per loro, proprio per tutti questi motivi“.