In conferenza stampa il numero uno al mondo si è detto comunque soddisfatto della sua settimana

Foto Ray Giubilo

Jannik Sinner è uscito sconfitto dalla finale del China Open, il torneo ATP 500 andato in scena sul cemento di Pechino. Il numero uno al mondo si è arreso in rimonta a Carlos Alcaraz con il punteggio di 6-7(6) 6-4 7-6(3) dopo 3 ore e 24 minuti di battaglia. In conferenza stampa, ha analizzato così la partita: “È sempre un piacere prendere parte a questo genere di incontri. Ovviamente sono deluso per non essere riuscito a portarla a casa, ma lui ha giocato meglio nei momenti importanti. Sono orgoglioso della mia settimana. Qui amo giocare e lo faccio anche bene: l’anno scorso ho vinto, quest’anno ho fatto finale. Vedremo cosa accadrà nella prossima stagione“.

L’azzurro avrà poco tempo per riposare: venerdì o sabato esordirà al secondo turno del Masters 1000 di Shanghai contro Taro Daniel. “Shanghai è completamente diverso perché la condizione di gioco è differente – ha detto –. Spero di entrare nel ritmo velocemente. Sicuramente sarà difficile il primo turno. In ogni torneo la prima partita è complicata. Questa settimana, infatti, è stata in crescendo iniziando in un modo e terminando in un altro. Certamente ci sono aspetti che posso migliorare. Ci lavoreremo, con l’ottica di progredire sempre sia come tennista che come persona. Il lavoro non finisce mai“.

Sulla rivalità con Alcaraz: “Penso che sia sempre molto positivo quando ci incontriamo. Cerchiamo di spingerci ai nostri limiti a vicenda e per me lui è uno stimolo per lavorare ancora di più. Ovviamente poi ci sono anche gli altri. È un privilegio e un onore condividere il campo con lui e penso che anche i fan apprezzino. Solitamente i nostri incontri sono abbastanza lunghi, fisici e con molti capovolgimenti. Entrambi cerchiamo di vincere e per questo siamo concentrati su ogni punto. Teniamo un giusto comportamento in campo e anche questo è un elemento che contribuisce a rendere sempre le nostre partite così interessanti“.

E sul vantaggio sfumato nel tie-break decisivo: “Può succedere. Ero sopra 3-0 e stavo servendo bene. Lì la mia prima palla ha toccato il nastro. Se fossi andato 4-0 sarebbe stato sicuramente diverso. Non serve neanche parlare di determinati punti. Ha giocato molto bene sia sul 3-0 per me, sia sul 3-1 e nel 3-2 ha servito bene per agganciarmi nel punteggio. Il margine è molto stretto, anche se nei tie-break si ha l’impressione che possa essere più grande di quello che in realtà è. Bisogna accettarlo. Ho vinto molti tie-break nell’ultimo periodo. Questo mi è scappato“.