In un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”, l’avvocato di Sinner parla in seguito al ricorso della WADA e spiega su cosa potrebbe vertere la sentenza

Foto Ray Giubilo

Jannik Sinner è impegnato nell’ATP 500 di Pechino, ma contemporaneamente sta disputando una partita ancora più importante in seguito al ricorso presentato dalla WADA sul caso doping. Nel merito si è espresso anche l’avvocato di Jannik, Jamie Singer, in un’intervista rilascia alla “Gazzetta dello Sport”. “Jannik si è detto sorpreso e dispiaciuto per questo appello, e anche noi siamo rimasti sorpresi a dire il vero. L’ITIA ha capito la delicatezza del caso e si è rivolta a un tribunale indipendente – Sport Resolutions – invece di pronunciarsi direttamente. Speravamo che l’esperienza dei tre specialisti, insieme ai loro giudizi ben circostanziati e documentati, convincessero le parti che la questione era stata risolta“.

Un punto d’interesse riguarda gli aspetti su cui, secondo Singer, verterà il ricorso della WADA durante l’udienza. “La WADA ritiene che Jannik sia in qualche modo responsabile delle azioni della sua squadra, e per questo motivo chiedono venga punito. La sospensione non è altro che la punizione che chiedono in virtù di questo aspetto, che considerano negligente“. Questo passaggio è estremamente importante, anche perchè spiega il motivo per cui alla richiesta di sospensione non è seguita la richiesta di detrazione di punti e montepremi che Sinner ha conquistato in altri tornei, a eccezione di Indian Wells. “Nessuno accusa infatti Jannik di aver approfittato del Clostebol nelle sue prestazioni sportive, per cui questa richiesta è del tutto ragionevole“, spiega ancora Singer. In definitiva, la WADA proverà a spingere sulla responsabilità che ogni tennista ha di scegliere i migliori professionisti sulla piazza, e di fornire loro ogni informazione utile nell’ambito della lotta al doping. Di contro la difesa cercherà di dimostrare come questo sia stato effettivamente fatto, puntando sui profili di Naldi e Ferrara come figure qualificate, e certificando l’impegno di Jannik nell’informarli a dovere.

Nonostante tutto, l’avvocato di Sinner crede che l’udienza e la relativa sentenza non si farà attendere, con la conclusione che si augura “entro pochi mesi“. La WADA ha fino al 10 ottobre per presentare la memoria d’appello, dopo di che il CAS andrà a nominare una giuria e deciderà la data dell’udienza. La giuria sarà composta da tre membri: uno scelto dal Tas, uno scelto dalla WADA e uno sarà nominato da Sinner.