Il Tas ha respinto il ricorso del giocatore per una riduzione della pena. Stefano Battaglino subirà una squalifica di quattro anni

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Il Clostebol, l’anabolizzante protagonista del “caso Sinner”, continua a tormentare casa Italia. Dopo aver in passato “complicato” le carriere di Marco Bortolotti e Matilde Paoletti, poi assolti, ora procura una squalifica di quattro anni a Stefano Battaglino, oggi 26enne, con un best ranking di 760 Atp nel 2022, anno a cui risale la positività.

Il caso Battaglino riguarda infatti una positività al Clostebol riscontrata durante un torneo a Casablanca, in Marocco, nel 2022. La difesa sostiene che, dopo la richiesta di un MTO, Battaglino abbia ricevuto a mani nude – c’è un video a dimostrarlo – un massaggio dal fisio dell’organizzazione, a lui del tutto estraneo, il quale aveva in precedenza trattato un altro giocatore. Difesa basata dunque sul principio “nessuna colpa o negligenza”.

L’Itia (l’International Tennis Integrity Agency) aveva nell’ottobre 2023 inflitto una sanzione di quattro anni a Battaglino, il massimo della pena per un atleta positivo all’antidoping, che mercoledì 17 settembre è stata confermata dal Tas, il Tribunale di Arbitrato Sportivo di Losanna.

Il motivo? La versione di Battaglino non è stata ritenuta verosimile, forse a causa della mancata testimonianza del massaggiatore, che nonostante sia stato identificato si è rifiutato di presentare la sua versione. Il Clostebol è inoltre un farmaco non commercializzato in Marocco e questo può aver indotto gli arbitri di Itia a non credere che il massaggiatore possa averne fatto uso.

La richiesta dell’avvocato di Battaglino di una riduzione della pena a due anni non è stata accolta. Il giocatore dovrà così attendere febbraio 2027 per un eventuale ritorno alle gare.