Intervenuto al “Nothing major podcast”, il tennista americano ha raccontato di come dopo la finale persa agli US Open abbia vissuto giorni piuttosto complicati

Foto Ray Giubilo

Perdere una finale Slam è qualcosa di certamente complicato da gestire, farlo davanti al pubblico di casa lo è sicuramente di più. Taylor Fritz lo ha imparato certamente a sue spese, dopo che si è visto scippare da Jannik Sinner il successo agli US Open. L’attuale numero sette delle classifiche mondiali ha dovuto processare velocemente la sconfitta, in uno sport come quello del tennis che non concede pause e che ha nella sconfitta una delle sue componenti più crudeli. Intervenuto al “Nothing major podcast” – tenuto dagli americani John Isner, Jack Sock e Sam Querrey – Fritz ha raccontato di come siano stati giorni difficili quelli che sono seguiti alla finale di Flushing Meadows. “Ad essere sincero, probabilmente mi sento di quanto mi sarei aspettato di sentirmi se mi avessero detto che avrei raggiunto una finale Slam”, così inizia l’americano la discussione sul tema.

Sono stato seduto alla mia scrivania, giocando ai videogiochi per 12 ore al giorno e mangiando in modo piuttosto malsano. Onestamente, ho soltanto abitudini distruttive quando sono solo dopo un torneo“, continua Fritz. Questa settimana l’americano sarà impegnato in Laver Cup come rappresentante del Team Resto del mondo, con la speranza da parte sua che il clima di squadra possa aiutarlo a ritrovare la serenità giusta per affrontare l’ultima parte della stagione.