Nonostante la sconfitta contro Karolina Muchova negli ottavi degli US Open, Jasmine Paolini resta ottimista sulla stagione in corso

Foto Ray Giubilo

Jasmine Paolini ha visto terminare la sua stagione a livello Slam, sconfitta agli ottavi di finale degli US Open da Karolina Muchova in due set. Chiamata ad esprimersi sulla stagione in corso – con 18 vittorie e solo 4 sconfitte a livello Slam – Paolini si è così espressa in conferenza stampa. Un voto? Non saprei, sicuramente sono contenta e fiera di come sono andate le cose. Sono stati quattro tornei indimenticabili ma sicuramente Wimbledon è stato il migliore, senza troppi dubbi, più di Parigi. Sarà per l’atmosfera, sarà che mi aspettavo meno visto che non avevo mai superato un turno, sarà perchè Wimbledon è Wimbledon”.

Sulla partita con Muchova: “La grossa differenza oggi l’ha fatta il servizio – l’analisi del match da parte di Paolini – , io non ho servito benissimo, non ho messo tante prime, lei invece lo fa sempre al meglio e con quel colpo si toglie dalle difficoltà. È una giocatrice che non ti dà tanto ritmo, una volta scende a rete, una volta fa lo slice… non è mai facile contro di lei”.

Sul resto della stagione: “Questa stagione è stata positiva su tutte le superfici – spiega – ho giocato bene a Dubai, poi sulla terra, sull’erba. La terra è la superficie dove sono nata e dove da subito mi sento più a mio agio, ma so che facendo le cose giuste e lavorando in un certo modo, posso esprimermi su tutte le superfici. L’ho sempre pensato e ora l’ho anche dimostrato a me stessa”.

Sul momento della svolta, che Paolini fissa però nella passata stagione: “Il torneo dove ho giocato meglio lo scorso anno è stato Cincinnati – racconta – ; lì mi sono detta ‘cavolo, allora posso far bene anche sul cemento e nei grandi tornei. Da quel momento, però, è andata sempre meglio, e in Cina – nel WTA 500 di Zhengzhou – per la prima volta ho battuto la Garcia. Quel match, contro una giocatrice di quel livello che mi aveva sempre battuto, per di più sul cemento, mi ha dato grande fiducia. Ci sono stati tanti mattoncini ma forse il torneo di Cincinnati dello scorso anno è quello che mi ha fatto capire che a certi livelli posso giocarci”.