Serata difficile per gli organizzatori di Flushing Meadows, dove ancora una volta si assiste a partite di tennis giocate nel cuore della notte

Foto Ray Giubilo

Sono le 2:35 del mattino a New York quando Alexander Zverev gioca l’ultimo punto del match contro Thomas Etcheverry, una scena già vista nel mondo del tennis ma che ciclicamente si ripete. Una premessa è necessaria nell’affrontare il discorso in questione: le regole stabilite da ATP e WTA circa gli orari da seguire per le sessioni serali – che pure difficilmente vengono fatte rispettare – nei tornei dello Slam non valgono, dal momento che seguono regolamenti differenti.

Ricordato ciò, quanto accaduto nella serata di ieri a Flushing Meadows deve certamente far riflettere. Il match tra Tiafoe e Shelton che chiudeva la sessione diurna sull’Arthur Ashe è terminato intorno alle ore 19:00 locali – quando in Italia era l’una di notte- mentre Novak Djokovic e Alexei Popyrin sono scesi in campo solamente alle 20:30: un’ora e mezza più tardi. Il motivo? Moltissimi degli spettatori che avevano pagato per assistere alla sessione serale erano ancora fuori dallo stadio, dal momento che il deflusso di chi aveva assistito ai primi match della giornata è andato piuttosto a rilento.

C’è inoltre da osservare che gli organizzatori sono stati piuttosto “fortunati”, dal momento che entrambi i match della sessione serale sono terminati al quarto set. Immaginare lo stesso scenario ma con due set in più da giocare – con magari un super tie-break a conclusione – avrebbe portato a critiche ancor più severe.

Ancora una volta i giocatori impegnati nei match serali si sono trovati costretti a gestire una schedule piuttosto complicata, che li avrà visti andare a dormire solamente molte ore dopo la fine degli incontri con tutte le difficoltà che ne conseguono. Sicuramente nei tornei dello Slam – con i match al meglio dei cinque set nel maschile – la durata di gioco è naturale che si allunghi, ma sarebbe utile per questo avere a corredo un’organizzazione che non porti a un’ora e mezza di attesa tra una sessione di gioco e l’altra.