Nell’ultimo episodio del suo podcast “Served with Andy Roddick”, l’ex tennista americano ha criticato la scelta di Raducanu di non giocare le qualificazioni dei tornei delle scorse settimane

Ai nastri di partenza degli US Open 2024 c’è anche Emma Raducanu, entrata di diritto nel tabellone principale senza alcuna wild card grazie alla risalita nel ranking che la vede alla posizione numero 66. Lo Slam americano è appena il secondo torneo che la britannica gioca dopo l’apparizione a Wimbledon – si è fermata ai quarti di finale a Washington – non avendo ancora la classifica per entrare nei tabelloni dei WTA 1000 di Toronto e Cincinnati. Proprio su questo punto è arrivata la critica di Andy Roddick, che nell’ultima puntata del suo podcast “Served with Andy Roddick” si è detto stupito della decisione di Raducanu di non giocare le qualificazioni, al contrario di quanto fatto per esempio da Naomi Osaka. “Ho adorato quello che stava costruendo a Washington, ma poi ha deciso che non avrebbe giocato le qualificazioni in nessuno dei successivi tornei. La scelta è ancora più strana quando vedi qualcuno come Naomi Osaka mettere da parte l’orgoglio e andare a giocare le qualificazioni a Cincinnati“.

All’interno dello stesso episodio c’è anche l’intervento del giornalista Jon Wertheim, che ha sottolineato il paradosso di questa scelta se si pensa che la vittoria agli US Open 2021 sia arrivata proprio partendo dalle qualificazioni. “Non è strano che Raducanu ora sia così restia a giocare le qualificazioni, quando l’unico torneo rivoluzionario della sua carriera è arrivato quando ha avuto tutto lo slancio utile dopo essersi qualificata?“.

In risposta a Wertheim si può mettere in evidenza qualche numero della carriera di Raducanu, dove si vede come – escludendo gli US Open 2021 – dall’inizio della sua carriera abbia giocato le qualificazioni solamente in 5 tornei: Wimbledon 2018 e 2019, il W25 di Minsk e Pune nel 2019 e il W100 di Landsville nel 2021. Una scelta che fino a questo momento non sembra premiare la giovane tennista britannica, che proverà a rilanciarsi proprio su quei campi che l’hanno vista prematuramente esplodere ormai tre anni fa.