Taylor Fritz, completamente guarito dopo la frattura al piede subita a Wimbledon, ha stabilito i suoi obiettivi per il prosieguo della stagione: entrare in top ten e conquistare un posto alle prossime Nitto ATP Finals
Taylor Fritz sta disputando un 2022 davvero solido, coronato con la vittoria nel Masters 1000 di Indian Wells, ma condito con altri ottimi piazzamenti, come i quarti di finale al Masters 1000 di Monte-Carlo e a Wimbledon, il titolo nell’ATP 250 di Eastbourne, per un totale di 30 successi su 41 incontri giocati. L’americano, che ha superato il secondo turno dell’ATP 500 di Washington battendo 6-4 6-3 l’australiano Alexei Popyrin, si trova davanti una chance ghiottissima: approfittando dell’inattività in questa settimana di Jannik Sinner (che difende i 500 punti del titolo ottenuto un anno fa) e della sconfitta prematura di Hubert Hurkacz, il californiano si potrebbe assicurare il debutto in top ten raggiungendo l’atto conclusivo nella capitale statunitense. A complicare un po’ i piani di Fritz potrebbe intervenire l’incognita delle condizioni del suo piede, fratturatosi durante il torneo di Wimbledon, ma il numero 13 del mondo, in conferenza stampa, ha assicurato di essere guarito e di non sentire più alcun dolore.
“L’ho sentito [il dolore al piede] per la prima volta a Monte-Carlo – ha raccontato il numero 1 degli Stati Uniti –. Mi ha fatto un po’ male, ma non era un forte dolore, potevo giocarci e, durante i match, me ne dimenticavo. Dopo Monte-Carlo mi sono allenato sul cemento per una settimana e lì ho sentito il fastidio peggiorare. Sono andato a Madrid e, a quel punto, il dolore è divenuto insopportabile: dunque, ho fatto una radiografia e sembrava che avessimo scoperto cosa non andava, pensavamo fosse semplicemente una lesione da stress. Con il senno del poi, quella prognosi si è rivelata errata: avevo quella frattura già allora, ne sono più che sicuro. Mi sono preso due settimane di riposo, saltando i Masters 1000 di Madrid e Roma e, quando sono tornato per il Roland Garros, il dolore sembrava sparito. Non direi nemmeno che ci stessi giocando su, perché davvero non sentivo nulla di strano. È stata una sorpresa vedere i risultati dei raggi X quando sono tornato a casa dopo Wimbledon e ho scoperto che mi ero rotto il piede. Così mi sono preso ancora del tempo perché potessi guarire completamente, ho ricominciato a giocare dopo aver fatto tutto il necessario affinché il dolore sparisse e, difatti, non l’ho avvertito oggi. Se mi facesse ancora male, non starei giocando. Nei primi giorni di allenamento qui a Washington ho avuto alcuni problemi dal punto di vista mentale: gli allenamenti sono stati molto intensi e mi sono mosso con difficoltà, perché non riuscivo a togliermi il pensiero del piede dalla testa, ma per fortuna gli ultimi due giorni sono andati alla grande, senza alcun dolore e senza altri genere di problemi. È un gran segno per il futuro”.
Obiettivo, dunque, sfruttare l’occasione di questa settimana per entrare tra i primi 10 tennisti al mondo e cercare di staccare un pass per le Nitto ATP Finals, evento riservato agli 8 meglio piazzati nella Race to Turin, graduatoria nella quale Fritz è attualmente nono. “Non sto pensando di vincere gli US Open, se devo essere sincero. In questo momento mi sto concentrando sull’ingresso in top 10: voglio ottenere questo grande risultato, così come voglio rimanere in un ottimo posto nella Race. Ora sono nono, cercherò di ottenere buoni risultati nei prossimi tornei e di assicurarmi un posto per le Nitto ATP Finals di Torino. Se Novak e Rafa dovessero saltare alcuni tornei e io, nel frattempo, riuscissi a giocar bene e ad entrare in forma, beh, forse potrei essere un candidato per gli US Open, ma ribadisco che non è nei miei pensieri al momento”.