Stefano Cobolli, padre di Flavio, sottolinea il valore dei Giochi Olimpici per il figlio: “Il massimo a cui un atleta può aspirare”

Flavio Cobolli
Foto X FITP

“Pa’, sai che avrei barattato la vittoria di un grande torneo ATP in cambio della partecipazione alle Olimpiadi?”. In un mondo sportivo nel quale tanti tennisti non vedono le Olimpiadi come l’appuntamento principale, Flavio Cobolli rappresenta un’eccezione. Questo il contenuto del post di Stefano Cobolli, padre e coach di Flavio, che avrebbe voluto con tutto sé stesso essere a Parigi, ma non è riuscito ad essere tra i migliori quattro italiani per un soffio e per un regolamento discutibile, non è potuto subentrare neanche al posto di Jannik Sinner.

Ecco ciò che ha condiviso Stefano Cobolli a proposito del pensiero del figlio sui Giochi Olimpici: “

In tanti mi hanno scritto nei giorni passati riguardo le Olimpiadi; del perché Flavio non abbia potuto partecipare nonostante la classifica top 50 (unico nel mondo ad essere escluso).
Il regolamento parla chiaro: ogni nazione può portare i suoi migliori 4 singolaristi. Flavio era il quinto, quindi, tutto regolare. Buono per l’Italia che sta godendo di un momento magico.
Perché Flavio non è entrato al posto di Sinner? Perché, ancora una volta, il regolamento stabilisce che se un giocatore qualificato (in questo caso Sinner) si cancella dopo il 20 di luglio, a quel punto entra al suo posto un giocatore onsite e non il giocatore che lo segue in classifica. Sinner si è cancellato, credo, il 23 di luglio e quindi pochi giorni dopo la deadline che avrebbe consentito a Flavio di subentrare.
Anche in questo caso tutto regolare. Non sono certo io a discutere o polemizzare sulla questione se il regolamento sia giusto o sbagliato; ne’ tantomeno sul perché Sinner abbia superato la deadline: avrà avuto le sue motivazioni.
Il mio pensiero, invece, si focalizza su Flavio. Al ritorno da Umago Flavio mi ha detto una frase che mi ha inorgoglito, reso fiero e fatto sentire bene.
“Pa’, sai che avrei barattato la vittoria di un grande torneo ATP in cambio della partecipazione alle olimpiadi?’”.
Attenzione, non vincere le olimpiadi ma partecipare!
Beh, questo mi ha reso molto fiero perché allora la mia famiglia è riuscita a trasferirgli dei valori sportivi importanti. Pensare e riconoscere le Olimpiadi come il massimo traguardo sportivo, rappresentando il proprio paese, detto da un tennista, per me vale tanto. Vuol di dire che prima di sentirsi tennista si sente un atleta..un atleta Italiano.
Il mio pensiero in quel momento è andato a mio nonno Giorgio, medaglia d’oro al valor militare, ISTRIANO e con immensi valori patriottici, come del resto mio padre.
Flavio, con quella frase, per me le ‘TUE Olimpiadi’ le hai giocate e vinte; sei giovane e ti auguro di raggiungere il tuo sogno olimpico in futuro. Daje!!!