L’azzurro si prepara all’esordio nel torneo canadese rivivendo l’amarezza dei Championships

Matteo Berrettini ha sempre fatto dei momenti difficili un punto di forza. L’azzurro si lancia nel tour nordamericano sul veloce, la cui prima tappa è il Masters 1000 di Montreal, con l’ottimismo che lo contraddistingue. Il tennista romano, ovviamente, non dimentica la sfortuna di Wimbledon e quella positività al COVID che lo ha costretto a ritirarsi da un torneo in cui era uno dei grandi favoriti. Dopo aver fatto rodaggio sulla terra rossa di Gstaad, il numero 2 d’Italia non vede l’ora di scendere in campo anche in Canada.

L’esordio contro Carreño Busta“Non vedo l’ora di giocare qui a Montreal. Non ho mai partecipato a questo torneo e adesso ho voglia di giocare. So che, in un evento di questa portata, tutte le partite sono complicate e al primo turno me la vedrò con un osso molto duro come lo spagnolo. Sono molto curioso di vedere come mi comporterò su un campo nuovo, di respirare l’atmosfera e capire cosa sono in grado di fare. Dovrò dare il meglio di me per battere Pablo”.

Il COVID a Wimbledon“La verità è che è stato molto difficile per me vedermi fuori dal torneo. Quando ho ricevuto il risultato ho pensato che fosse uno scherzo, perché mi sentivo bene. Dovermi mettere in quarantena e rimanere isolato nella stanza è stata una grande sfida per me, perché mi ero prefissato traguardi importanti. Sono stati giorni che avrebbero potuto essere importanti per la mia carriera”.