Lo spagnolo gioca un match sensazionale, dà spettacolo e domina per due ore, poi ha un black out, spreca tre match point e chiude al tiebreak
Carlos Alcaraz vince per la seconda volta in carriera Wimbledon! Lo spagnolo trionfa con un perentorio 6-2 6-2 7-6(4) su Novak Djokovic in due ire e mezza: un match a senso unico nel quale l’iberico ha dato spettacolo, è stato pressoché perfetto fino al 5-4 40-0, quando ha avuto un black out, ma comunque poi bravo a riprendere il filo al tiebreak, non lasciando scampo al serbo apparso spento e mai ben dentro il match. Si tratta del quarto titolo Major, il secondo consecutivo dopo il successo al Roland Garros.
La finale comincia con un game addirittura da venti punti sul servizio di Djokovic: il serbo interpreta la partita in maniera estremamente spavalda, venendo avanti praticamente sempre dietro al servizio. Sulle prime due palle break è proprio la prima a dare una mano al giocatore di Belgrado, poi un paio di errori di Alcaraz finché alla quinta chance non arriva il break con un dritto in corridoio del 24 volte campione Major. Da questo momento in avanti è tutto semplice per lo spagnolo che nei suoi turni di battuta di fatto banchetta tra smorzate, variazioni, accelerazioni che lasciano costantemente fermo Djokovic, Djokovic che cede un’altra volta il servizio e anche piuttosto malamente sull’1-3 con un doppio fallo di metri. L’attuale numero 2 del mondo si guadagna così senza troppi patemi il primo set per 6-2.
Alcaraz che mantiene alta la concentrazione e la presa sulla partita anche a inizio secondo set: non diminuisce di un attimo la spinta, piazza tre risposte eccezionali, pressa in particolar modo con il dritto e ottiene immediatamente il break nel primo gioco. L’iberico è tutt’altro che perfetto nel game successivo al servizio, commette ben due doppi falli, ma il serbo commette due errori banali nello scambio dalla parità e non riesce a procurarsi la sua seconda palla break dell’incontro. Djokovic che rischia di sbandare definitivamente anche nel secondo parziale, va 0-2 15-30 e in qualche modo si tiene a galla con il servizio e la smorzata. Il dominio del murciano continua: non concede neanche le briciole sul suo servizio, mentre riesce a piazzare un altro break nel settimo game: Nole da 30-0 attacca male, sbaglia una volée e commette un doppio fallo, perdendo per la quarta volta il servizio nel match. Carlitos che conquista anche il secondo set con un perentorio 6-2.
Finalmente Djokovic nel terzo set riesce a tenere per la prima volta il servizio nel primo game del parziale e una porticina sembra aprirsi in risposta nel game successivo, quando va avanti 0-30 con un doppio fallo e un errore di Alcaraz. Poi lo spagnolo fa tre prodezze fra difese eccezionali e accelerazioni fulminanti e riesce a tenere ancora ai vantaggi il servizio senza concedere palle break. Il campione uscente continua a fare magie su magie: due passanti di dritto fuori dal mondo che si aggiunge a una palla corta che non arriva neanche a rete di Djokovic significano quattro chance di break per l’iberico, ma di riffa e di raffa e con l’aiuto della prima, il sette volte campione di questo torneo riesce a tenersi a galla. Il serbo, malgrado qualche errore di troppo, nel sesto gioco arriva a procurarsi la seconda palla break di tutto l’incontro alzando la qualità della sua risposta, ma Alcaraz con due servizi vincenti e un ace riesce a portarsi sul 3-3, Le chance per Alcaraz in questo set arrivano tutte insieme sul 4-4: un dritto lungolinea terrificante, una risposta sulla riga, un passante al volo e un passante incrociato per il break che gli permette di andare a servire per il titolo. Anche l’ultimo game non sembra riservare insidie: Alcaraz va velocemente 40-0, poi commette velocemente cinque errori di cui un doppio fallo e uno schiaffo al volo a campo aperto in corridoio e incredibilmente cede la battuta per la prima volta nel match. Si arriva quindi al tiebreak: lo spagnolo scappa sul 3-1 con un bel dritto lungolinea, ma cede il mini-break di vantaggio con un rovescio sbagliato. Poi un nuovo erroraccio di Djokovic con il dritto sul 3-4 è decisivo e lo spagnolo stavolta chiude sul 7-4 e si conferma campione di Wimbledon.