Un primo bilancio al termine della prima settimana dei Championships, tra l’addio di Andy Murray e le polemiche intorno alle dichiarazioni di Tiafoe

Foto Ray Giubilo

LONDRA – Curiosità, fatterelli, polemiche, gesti da tramandare ai posteri. Dieci istantanee dalla prima settimana di Wimbledon che vale la pena ricordare.

CHIAMATE IL BARBIERE
Sarà difficile dimenticare il taglio di capelli dell’estone Mark Lajal, bravo avversario in primo turno di Alcaraz, uno strano sbuffo di ananas molto verticale. E poi la capigliatura gialla di Fognini, che non ha voluto rivelarne il signoficato (se ce l’ha, un significato)

DOPPIO PIANTO
Curioso vedere due avversarie entrambe in lacrime alla fine della partita, una per la sconfitta inaspettata e l’altra per l’impresa appena ottenuta. E’ successo dopo il match di primo turno tra le bambine terribili del tennis, le diciassettenni Mirra Andreeva – che conduceva 6-1 3-0 – e la vincitrice, Brenda Fruhvirtova.

IL CIRCO E LO ZOO
Tra le dichiarazioni della settimana, ne scegliamo due, la frase molto criticata di Tiafoe («un anno fa ero numero 10, quest’anno a malapena tra le teste di serie, ho perso partite anche contro clown») e quella di Fognini, che trova il mondo del tennis, falso, egoista, e soprattutto «RICCO di pappagalli».

UN TATUAGGIO CONTRO CHI SPARLA TROPPO
La galiziana Jessica Bouzas Maneiro ha battuto al primo turno la campionessa uscente Vondrousova ma si è parlato soprattutto del suo tatuaggio, “Shh”, che porta sul dito indice della mano sinistra. «E’ dedicato a chi dice che non puoi farcela, che sei scarso, che non possiedi un buon tennis, che i tuoi sforzi non sono efficaci…», parole della spagnola, arrivata al terzo turno.

HURKACZ, TUFFO NELLA SFORTUNA
L’erba è la sua superfice preferita, ma questa volta i prati di Wimbledon non sono stati favorevoli al povero Hurkacz. Il suo impacciato tuffo nel complicato tie break del quarto set contro Fils e relativa caduta gli hanno provocato un infortunio al ginocchio e l’abbandono del torneo. Speriamo di rivederlo alle Olimpiadi.

LA CAREZZA DELL’AMICO
Il bello dell’amicizia, che va ben oltre la rivalità, espressa in quella carezza che Matteo Berrettini ha regalato a fine partita a Jannik Sinner, il modo migliore per chiudere una battaglia tra i due azzurri, durata tre ore e quarantadue minuti.

TENNISTE CHAMPAGNE
E’ successo nel match tra la cinese Bai e la britannica Dart: un tappo di champagne che finisce in campo, l’arbitro di sedia che interrompe il gioco e rimprovera il pubblico: «Signore e signori, per favore, apriamo le bottiglie durante i cambi di campo», ha detto tra le risate della folla. Però niente divieto di alcol in tribuna, come è stato deciso quest’anno al Roland Garros.

ADDIO AI PRATI
Davvero un triste ma complicato addio, quello di Andy Murray a Wimbledon. Impossibilitato a disputare il singolare, ha giocato e perso in doppio con il fratello Jamie, e salutato tutti – tifosi, parenti e rivali – con una cerimonia toccante. Doveva tornare in campo per il “misto” con Emma Raducanu, che però ha dato forfait – per un problema al polso destro. E quindi addio nell’addio.

LA VENDETTA DI TAYLOR
Un anno fa a Parigi, lo statunitense Taylor Fritz battè a fatica il francese Rindernecht, sostenuto in maniera antisportiva dal pubblico del Roland Garros. Prima della partita di secondo turno a Londra, il buon Arthur ha avuto la bella idea di dire all’Equipe, «giocheremo in campo neutro, questa volta Taylor non potrà piangere». Risultato, 3-1 per l’americano e una stretta di mano condita con un velenoso, “fai un buon volo verso casa”… E Rindernecht ha pure risposto: «Ma devo fare ancora il doppio».

GUARDA CHI C’è IN PANCHINA
Registrata la richiesta di Zverev di farsi aiutare da Pep Guardiola, in tribuna per il suo match contro Norrie, merita un applauso il ventinovenne Matteo Donati, ex promessa del tennis italiano stroncato dagli infortuni, che a 29 anni si è riciclato alla grande come coach di Yulia Putintseva, talento inespresso che a Wimbledon si è presa il gusto di eliminare la numero 1 del mondo, Iga Swiatek.