Lo scozzese saluta dopo il doppio con il fratello Jamie in una conferenza stampa toccante: “Mi piacerebbe giocare per sempre, ma è arrivato il momento di dire basta”

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Una serata piena di lacrime ed emozioni a Wimbledon per l’omaggio del Centre Court a Andy Murray. Lo scozzese non giocherà più a Wimbledon, giocherà il doppio misto con Emma Raducanu ed è stato eliminato ieri sera insieme al fratello Jamie contro Hijikata e Peers. Il tempio del tennis ha reso tributo al giocatore che ha riportato il titolo dei Championships in Gran Bretagna, che ha vinto 3 Slam, 2 Giochi Olimpici ed è stato numero 1 del mondo.

In una conferenza stampa toccante ha toccato diversi argomenti, a partire dal doppio con il fratello Jamie, praticamente mai giocato in carriera: È stato davvero speciale. Non abbiamo mai avuto la possibilità di farlo“. Sul tributo che gli è stato dedicato: “È stato davvero bello. Quando hanno mostrato il video mi girava la testa. È difficile in quei momenti perché ci sono molte persone che vuoi ringraziare e a cui rivolgerti. È stato emozionante. Sai che stai arrivando alla fine di qualcosa che hai assolutamente amato fare per così tanto tempo. È stato molto bello che molti giocatori siano rimasti. Ovviamente ho buoni rapporti con i ragazzi britannici che erano lì, ma c’era anche chi, nonostante avesse giocato oggi, ha voluto rimanere nonostante l’ora tarda”.

In generale sulla sua carriera e come vorrebbe che fosse ricordato: “Trovo che sia abbastanza difficile rispondere a queste domande perché non penso che spetti a me giudicare il mio operato. Ci sono cose nella mia carriera di cui sono davvero orgoglioso. Di certo non ho fatto tutto al meglio. Sono stato un giocatore tutt’altro che perfetto ma, indipendentemente dagli alti e bassi, che si trattasse di vincere tornei, delle sconfitte dolorose, di un’operazione o di una battuta d’arresto, ho saputo lavorare ogni giorno con la stessa dedizione, etica del lavoro e passione, che ho avuto il giorno prima. Ho fatto del mio meglio, è di questo che sono orgoglioso”.

Infine, sul ritiro dalle competizioni: “Sono pronto per smettere perché non posso più giocare al livello che vorrei. Certo, mi piacerebbe farlo per sempre, ma anche oggi che ho disputato solo una partita di doppio in cui fisicamente non si è molto impegnati, ho avuto diversi problemi. Le mie velocità di servizio e il resto del mio gioco sono lontanissimi dal mio livello abituale. Quest’anno è stata dura con la caviglia, poi l’intervento chirurgico alla schiena, e ovviamente l’anca. Se sapessi che il mio corpo è in grado di supportarmi, continuerei a giocare perché non c’è niente di questo sport che odio. Mi piace viaggiare, amo la competizione, allenarmi, cercare di migliorare, tutte queste cose. Ma so che è arrivato il momento per dire basta. Sono felice che sia finita. Ovviamente cercherò di godermi il doppio misto. Dovrebbe essere divertente. Poi ho in programma una vacanza con la famiglia e le Olimpiadi. E questo è tutto”.