Il tennista di Carrara esce vincitore da una battaglia durata quasi quattro ore con il suo connazionale, in una sfida tanto equilibrata quanto ricca di capovolgimenti di fronte

Foto Ray Giubilo

Lorenzo Musetti conquista il derby azzurro contro Luciano Darderi e conquista il terzo turno di Wimbledon. Una lotta durata quasi quattro ore e che ha visto trionfare la testa di serie numero 25 con il punteggio di 6-4, 4-6, 6-7, 6-4, 6-4 e che lo proietta alla sfida con Francisco Comesana da favorito. Se la vittoria di Musetti è certamente meritata sul piano delle statistiche, nulla deve rimproverarsi Darderi che alla sua prima stagione su erba ha dimostrato di poter esprimere il suo tennis anche su questa superficie.

Nel primo set a essere reale protagonista è il servizio, con pochissimi scambi tra i due e una sola palla break concessa da Darderi fino al decimo gioco. Quando il set sembrava ormai indirizzato verso il tie-break arrivano altre due occasioni per Musetti – che sono anche dei set point – che alla seconda occasione utile strappa la battuta al connazionale, dopo che un cambio in lungo linea di Darderi è finito in corridoio. Prestazione maiuscola del tennista di Carrara al servizio, con solamente due punti persi e il 100% di punti ottenuti con la prima che è entrata il 64% delle volte.

Contrariamente a quanto successo in precedenza, nel secondo parziale c’è grande lotta fin dai primi game. In particolare nel secondo gioco vengono disputati venti punti per un totale di cinque palle break in favore di Musetti, tutte annullate da Darderi che nel successivo turno di risposta realizza il break e sale sul punteggio di 2-1. La discontinuità che ha caratterizzato le prime fasi del set sembra restare viva anche nella sua fase centrale, con un secondo break realizzato da Darderi e l’immediato contro-break del tennista di Carrara che rimane a un solo break di distanza sul 4-3. Il parziale si chiude con il punteggio speculare rispetto al primo in favore del numero 37 del ranking, che viene premiato a discapito di un Musetti troppo falloso soprattutto nei primi game.

Dopo un set giocato su ritmi più alti, il terzo torna a disputarsi sulla falsa riga del primo con pochi scambi e il servizio a farla da padrone. La qualità del gioco soffre la poca propensione da parte di entrambi di giocare su questa superficie, con Darderi che quando può sfrutta la tendenza di Musetti di giocare lontano dal campo per comandare. Dopo una serie di break e contro-break nei primi due giochi del parziale, l’equilibrio è totale fino al risolutivo tie-break che vede trionfare ancora Darderi con il punteggio di sette punti a cinque: rimpianto per Musetti che dopo aver recuperato un mini-break sul 5-4, spreca tutto con un doppio fallo sul set point per Darderi.

Il set perso sembrava aver lasciato della scorie dal punto di vista mentale per Musetti, che nel primo game del quarto parziale ha palesato parecchio nervosismo dopo aver mancato una palla break. Aggrappato al servizio, il carrarino è riuscito a superare il momento difficile con appena un ‘quindici’ perso nei primi tre turni di battuta e con in mezzo il break arrivato nel quinto gioco. Il vantaggio conquistato viene conservato fino alla fine del set e vale la conquista del parziale per Musetti – che ha ampiamente meritato con il 75% di prime palle in campo che valgono l’89% dei punti – e trascina il match al quinto e decisivo set.

Al termine di un match equilibrato, Musetti decide di far valere la maggiore esperienza e di prendere in mano il comando delle operazioni. Darderi ha provato a contenere il connazionale salvando una palla break nel game d’apertura, ma non può nulla nel corso del quinto game dove il break viene realizzato dal carrarino che si porta avanti 4-2. La situazione è delle migliori per Musetti che avanti nel punteggio riesce a esprimersi nel migliore dei modi, attraverso il suo tennis fatto di tocco e di capacità di spingere con il dritto quando mette i piedi nel campo. Andato a servire sul 5-4 concede un ultimo quindici alla battuta prima di chiudere al secondo match point utile con una prima al centro a cui Darderi non riesce a rispondere.