L’azzurro, dopo la finale raggiunta ad Amburgo, si giocherà anche l’ultimo atto nel prestigioso torneo sull’erba londinese
Lorenzo Musetti è in finale nell’ATP 500 del Queen’s: il giocatore toscano piega in semifinale Jordan Thompson con il punteggio di 6-3, 3-6, 6-3. Un risultato eccezionale per il tennista azzurro, probabilmente insperato per come era iniziata la settimana, con un 1-6 e palla dello 0-2 contro De Minaur al primo turno. Poi tutto è cambiato e domani sfiderà uno tra Korda e Paul.
Come ieri, l’approccio alla partita fa la differenza per Musetti: il break di vantaggio stavolta arriva già nel secondo game con una splendida accelerazione con il rovescio lungolinea. Un break che l’azzurro potrebbe ulteriormente cementificare nel sesto game, quando il carrarino ha due palle per volare addirittura sul 5-2, ma queste possibilità sfumano con due errori abbastanza banali nello scambio. Nel game successivo invece è il toscano a dover risalire da 15-40 e sulla seconda palla break si inventa un pallonetto in controbalzo incredibile. Set che va appannaggio del giocatore italiano per 6-3.
Nel secondo set la reazione da parte di Thompson non si fa attendere: subito aggressivo in risposta, cerca di prendere il tempo a Musetti e si presenta a rete appena possibile. Il break arriva subito e viene bissato nel quarto gioco dopo aver chiesto anche un trattamento alla schiena. L’australiano da 5-0 si distrae un attimo, si fa rimontare fino al 5-3, ma chiude comunque per 6-3 il secondo parziale, trascinando tutto al terzo set.
Ad avere le prime chance nel terzo è Musetti, ma Thompson sulle due palle break nel secondo gioco si comporta benissimo, venendo avanti dietro al servizio e dritto e con una prima vincente. L’equilibrio permane fino al 4-3 e qui il match prende una direzione ben precisa: alla quarta palla break arriva il break che vale il 5-3 per Musetti e la possibilità di servire per qualificarsi in finale: l’ultimo game è pura formalità e arriva così la qualificazione per un’insperata finale all’inizio della settimana.