Un pagellone sulle due settimane di Parigi. Non solo tennis: dai dietro le quinte alle tribune vuote, alla cucina francese…
foto Ray Giubilo
10 Jasmine Paolini
Due finali Slam, numero 7 in classifica, di che vogliamo parlare? Come gioca Jas, che intelligenza e grinta in campo. E poi la risata che ti cambia la giornata. «Sara, le conferenze stampa voglio farle insieme a te, perché rispondi tu a tutto».
9,5 Sara Errani
E’ tornata alla grande, trascinando Jas verso il progetto olimpico e ha già la verve e l’esperienza dell’allenatrice/giocatrice. La sua carriera non finisce mai.
0 La cucina francese
Al tennis si rischiava da stare male, e se non frequenti ristoranti stellati la media delle brasserie è bassissima. Un lobster burger al Roland Garros costa 26 euro – dicasi: 26 euro.
10 Renzo Furlan
Coach di Francesca Schiavone campionessa al Roland Garros, coach di Jasmine finalista al Roland Garros. Bello vedere premiata competenza, serietà, intelligenza, tenacia. Renzo è una persona speciale.
7+ juniores azzurri
Bene, bravi Cina e Carboni, uno finalista in doppio, l’altro semifinalista in singolare nel torneo under 18. Non un voto più alto perché dopo si abituano male. Invece, come dice Jannik, «bisogna avere sempre fame».
10 e lode L’anca di Jannik
Non si è fatta sentire (o almeno così pare), non ne abbiamo parlato. Continui pure così.
2 Il clima di Parigi
Piovoso, freddo, umido, ventoso. Improvvisamente caldo, poi di nuovo piovoso. In tribuna stampa, come ha fatto notare Ubaldo Scanagatta durante la finale maschile, «sembra di stare all’Abetone». C’est pas possible.
10 Jannik Sinner
Numero 1 del mondo. Basta e avanza, del resto abbiamo già detto.
9 Bolelli e Vavassori
Altra finale Slam, e magari ruga un po’, ma Vava e il Bole stanno migliorando, ormai sono una certezza e anche in conferenza stampa l’intesa è vincente. «Chi è la coppia più forte sulla terra? Bolelli-Vavassori», detta da Vavassori.
3 Le tribune semivuote per la seconda semifinale maschile
Abituati a sole pernici, i francesi sono diventati schizzinosi? O forse la grandeur soffre perché mancano campioni locali all’altezza di noi (ex) poveri cugini?
5 Amelie Mauresmo
Si becca l’insufficienza, riferita alla voce precedente, per la frase: “non si possono tenere le persone sedute per ore”. Da una numero 1, non ce l’aspettiamo. Promette soluzioni per le sedie vuote, ma per ora non ne dà. Mah.
0 Il pubblico parigino
Freddo, annoiato, poco empatico tranne che con i suoi beniamini, per cui tifa in maniera sguaiata, fastidiosa, irritante: infatti si irritano un po’ tutti, da Goffin alla Swiatek. Tanto che l’organizzazione ha dovuto vietare gli alcolici in campo. Ma la cosa veramente insopportabile sono le vocali stiracchiate («eeeeeoooooò», «aaaaaauuuuù») urlate solo per dare fastidio, mentre i giocatori battono, per guadagnarsi un quattro secondi di cafonaggine.
5 La generazione di mezzo
Tsitsipas, Medvedev, Zverev, Rublev. Per loro gli Slam rischiano di trasformarsi nella Fortezza Bastiani. Con la differenza che i barbari, i ventenni , sono già arrivati a prendersi tutto.
2 I segni della palla sulla terra
2, come le opinioni divergenti ad ogni discussione. Ha toccato, ma no ha solo sfiorato, eh ma la traiettoria era bassa… Abbiamo le nuove tecnologie? Usiamole.
9 L’Italia
Sinner, Paolini, Errani, Bolelli e Vavassori a parte (e anche Cinà e Carboni): ci siamo difesi benissimo. Un bel pacchetto di mischia, la miglior nazione in gara. Da rifare al più presto.
8 Coco Gauff
«Grazie di essere venuti a vederci alle 11,30 di mattina, che è molto presto, anche per me». Coco Gauff dopo la premiazione del doppio femminile, che ha costretto tutti ad un’alzataccia anche di domenica (mannaggia).
30 e lode Iga Swiatek
«Jasmine ha vinto l’altro torneo: quello senza Iga», Adam Romer, collega polacco. Ha ragione: Iga gioca un circuito tutto suo, con voti tutti suoi.
10 – Carlitos Alcaraz
Bravo, bravissimo, il più giovane a vincere 3 Slam su superfici diverse. Ma se Jannik fosse stato in forma…
9 Rafa Nadal
Ha perso in finale. Solo che era al primo turno. Non meritava di uscire subito, contro il futuro finalista, ma i sorteggi sono fatti così. Aspetto di dargli un 10 alle Olimpiadi.
6 Novak Djokovic
Djoko, non Djoko. Batto Musetti. Batto Cerundolo, con il menisco in pezzi. Mi ritiro. Non è il Djokovic a cui siamo abituati. Chissà qual è.
9,5 Marcelo Arevalo
Uno slammer in calzamaglia. Non becca dieci solo perché ha battuto il Vava e il Bole. Ma è un altro di quelli che ti mette allegria solo a guardarlo. Era il meno atteso dei quattro finalisti di doppio, è stato il migliore. E poi quel cuore disegnato in campo, alla Guga. El Salvador della patria, oscar alla simpatia.