Altra impressionante prova dell’altoatesino per battere il bulgaro in finale in Florida: dopo due finali perse, la terza è quella buona
Jannik Sinner dominante. Dopo il 6-1 6-2 a Daniil Medvedev, anche Grigor Dimitrov raccoglie soli quattro game: 6-3 6-1 per vincere per la prima volta il Masters 1000 di Miami. Dopo le due finali perse contro Hurkacz e Dimitrov, la terza finale è quella buona per imporsi in Florida. 22 vittorie su 23 in stagione: un ruolino che vale il numero 2 del mondo a partire da domani. Sette game concessi tra semifinale e finale: un dominio totale.
L’impostazione di Dimitrov del match è chiara: stare vicino al campo in risposta, cercare di perdere meno campo possibile e incidere con il colpo dopo il servizio. Un atteggiamento che sembra avere dividendi, considerato che il bulgaro tiene a zero i suoi primi due turni di battuta e ha una palla break in risposta nel quarto gioco. L’ex numero 3 del mondo ha una buona chance con il dritto, ma sbaglia con lo sventaglio e nel game successivo, sfruttando qualche prima in meno del suo avversario, è Sinner a trovare il break con un fulminante passante di dritto. Il ritmo dello scambio è sempre più elevato e la sensazione è che Dimitrov debba sempre fare una prodezza per fare il punto: il nativo di Haskovo riesce comunque a non andare sotto di due break. L’altoatesino gestisce benissimo gli ultimi game del set, chiudendo sul 6-3 strappando una seconda volta la battuta al suo avversario con due risposte di dritto travolgenti e un passante in spaccata con il rovescio.
Equilibrato l’inizio del secondo set: Dimitrov cerca di reagire dopo un finale difficile di primo, aggrappandosi al servizio e a qualche prodezza come una palla corta e un rovescio lungolinea splendido. Ma il break per Sinner arriva presto, già nel quarto gioco: il bulgaro mette la prima, ma l’azzurro rispondere costantemente nei pressi della riga, togliendo il tempo all’avversario e non permettendogli mai di spingere. La frustrazione e l’impotenza emerge dalla parte del giocatore di Haskovo che perde ancora la battuta con un errore clamoroso sopra la rete. Sinner chiude sul 6-1 dando l’idea di una semplicità disarmante: secondo titolo “1000” della carriera.