Corrado Barazzutti è preoccupato per le modifiche allo Statuto che dovrebbero essere approvate il 4 maggio
Riportiamo un estratto dell’intervista a Barazzutti pubblicata ieri primo maggio sul quotidiano La Stampa.
Barazzutti, che succede?
«Che è stata convocata addirittura un’assemblea straordinaria il prossimo 4 maggio che prevede interventi sullo statuto che renderanno pressoché impossibile la candidatura di qualsiasi tesserato che non sia l’attuale Presidente Angelo Binaghi. Che governa da 24 anni e ha anche beneficiato dell’abolizione al tetto dei mandati».
Evitando i tecnicismi, ci fa un esempio?
«Secondo le nuove regole potrei avere anche il sostegno di 3000 circoli, ma se, fra i 68 atleti e i 34 tecnici che dovranno appoggiarmi, non ci saranno almeno due atleti e un tecnico eletti regionalmente, non potrò candidarmi».
Fra i vertici del Coni e la Fitp non scorre buon sangue. Il ministro Abodi che dice?
«Mi appello anche a lui: aveva dichiarato che le deleghe vanno abolite, ma nel nuovo regolamento ci saranno ancora».
A Binaghi va riconosciuto un successo organizzativo: il rilancio di Roma, le Atp Finals a Torino, i bilanci in grande attivo. O no?
«Concesso che la cima del movimento sia in salute, la ricchezza deve essere ridistribuita alla base, ai circoli, ai maestri, agli atleti di cui parlavo prima. E che invece sono in sofferenza».
Chi ci sarà nella sua squadra, se riuscirà a candidarsi? Circola il nome di Flavia Pennetta.
«Circola. Ci sono altri nomi eccellenti, ma per ora non voglio farli».
Se ci sarà un secondo candidato, Binaghi per essere rieletto stavolta dovrà ottenere almeno il 66,6 per cento. Lei a che percentuale punta?
«Io penso di potercela fare. Ma vorrei che mi fosse almeno consentito provarci».